Gli 11 risultati utili consecutivi sono lì, affissi al muro di Trigoria, a simboleggiare una rinascita che sta permettendo alla Roma di dare un senso ad un campionato che, ad inizio novembre, stava assumendo tratti drammatici. La corsa al 5°/6° posto è tornata piĂ¹ viva che mai, un qualcosa di impensabile fino a poco tempo fa, merito di un Ranieri che perĂ², tramite scelte di formazione ben precise nelle ultime settimane, ha fatto chiaramente capire come la vittoria dell’Europa League sia l’obiettivo principale del club, tanto per il prestigio del trofeo quanto per tornare in una Champions League che manca dal 2018/19.
Non un’impresa facile, ma questa versione della Roma piĂ¹ farcela. Dopo il Porto al play-off, il prossimo ostacolo è l’Athletic Club, una delle squadre piĂ¹ quotate di tutta la competizione, che avrĂ anche il privilegio di ospitare la finale al San Mames di Bilbao. Una banda quella di Valverde che fa del fattore casa una propria arma, proprio come l’Olimpico per i giallorossi, che ha un’identitĂ ben precisa tanto per la terra che rappresenta quanto per il gioco espresso, e che, da una difesa rocciosa ai fratelli Williams fino all’ascesa di Juaregizar, ha molte frecce al proprio arco.
Evoluzione Athletic: il percorso tra LaLiga ed Europa League
Partiamo da un presupposto scontato ma doveroso: dimentichiamoci completamente quel Roma-Athletic di fine settembre, valido per la seconda giornata di Europa League. Da allora sono cambiate tante cose, anzi troppe per prenderla in considerazione, tanto nei giallorossi, che vedevano allora Juric alla sua seconda panchina, quanto nei baschi. Al timone c’è sempre Valverde, ma la squadra ha subito un’evoluzione importante durante l’anno, testimoniata anche dai numeri.
Nelle prime 9 gare de LaLiga sono 11 i punti conquistati, una media da salvezza, non di certo da squadra da piani alti della classifica. Il punto di svolta perĂ² è il ko per 2-1, datato 6 ottobre 2024, sul campo del Girona, visto che il successivo arriverĂ sabato 1 marzo 2025. Esatto, proprio il weekend scorso, un amaro 1-0 per mano dell’Atletico Madrid (tre pali colpiti dai baschi), che riporta alla sconfitta in campionato l’Athletic Club a quasi 5 mesi di distanza dall’ultima volta. Nel mezzo ben 16 partite a punti, uno score pazzesco, fatto di 9 vittorie e 7 pareggi.
Di pari passo anche un percorso in Europa League quasi perfetto: una sconfitta, col Besiktas, il pareggio di Roma e 6 vittorie, per un totale di 19 punti valsi il secondo posto del maxi girone, alla pari della Lazio prima per differenza reti. Avrebbe probabilmente sperato in un avversario migliore agli ottavi rispetto ai giallorossi, ma con Manchester United e Tottenham in piena crisi, l’Athletic ha tutte le qualità necessarie per vincere il trofeo, così come i ragazzi di Ranieri.
Esterni, gioco aereo ed inserimenti
La metamorfosi della banda di Valverde durante la stagione si è vista anche nello stile di gioco adottato, che vede ora una squadra di grande personalitĂ , molto piĂ¹ prorompente rispetto a quella presentata nella capitale a fine settembre. Anche sul campo dell’Atletico Madrid, nonostante la sconfitta, una prova gagliarda da top team, che avrebbe meritato miglior sorte. Una sfida che ha messo in evidenza, ancora una volta, la caratteristica peculiare dell’Athletic della pericolositĂ nel gioco aereo (9 gol di testa ne LaLiga quest’anno, al primo posto con il Villarreal), e la Roma ne sa qualcosa, visto che fu Aitor Paredes di testa a siglare il pareggio finale per i suoi.
Nell’occasione del doppio palo colpito dai baschi, prima con la spizzata di Vivian e poi con il tap-in di Inaki Williams, tutta l’abilitĂ dei giocatori di Valverde nel battere bene angoli e punizioni e di avere il giusto tempismo per staccare di testa. Giallorossi che dovranno stare attenti ai possenti centrali di difesa e alla punta Guruzeta in tal senso. L’Athletic perĂ² è tanto altro, dalla spinta dei terzini Gorosabel e Berchiche, alla regia sapiente di Jauregizar, fino gli inserimenti degli esterni.
Quest’ultimo punto di forza sarĂ ciĂ² di cui la Roma dovrĂ occuparsi per uscire dall’Olimpico con un risultato positivo. Fratelli Williams che sono imprevedibili nelle loro giocate, con Nico che ama partire largo a sinistra per puntare l’uomo e Inaki piĂ¹ a destra ma propenso a venire anche in posizione piĂ¹ centrale, e all’Atletico ha creato non pochi problemi attaccando lo spazio alle spalle del difensore. Il lavoro di Angelino e Saelemaekers sarĂ fondamentale per arginare l’avanzata degli esterni baschi.
Da Nico e Inaki al nodo trequartista: occhio a Jauregizar
Due dei giocatori chiave che Ranieri avrĂ sicuramente studiato in questi giorni sono dunque Nico e Inaki Williams, i simboli di questa squadra nonchĂ© creatori delle maggiori occasioni da gol. Per il piĂ¹ anziano dei due fratelli ben 4 gol dei 9 fin qui in stagione realizzati in Europa League, con la voglia matta di spingere la propria squadra verso un altro trofeo. Recupera, ma solo per la panchina, Oihan Sancet, il capocannoniere dell’Athletic (24 reti in 26 presenze), e dunque nodo trequartista all’Olimpico. A giocarsi il posto saranno Unai Gomez e l’ex Torino Berenguer.
Una chiosa infine la merita l’ascesa di Mikel Jauregizar, perno del centrocampo di Valverde di quest’anno. Cresciuto tra giovanili del Bermeo ed ovviamente dell’Athletic, il classe 2003 si sta consacrando dopo una scorsa stagione fatta di pochissimi minuti e tanta squadra B, avendo già messo a referto 31 gare condite da 2 gol e 3 assist, e a sorprendere è la precisione e tranquillità da veterano che mette in campo ogni volta. I numeri della partita vinta contro un avversario del calibro del Real Madrid ad inizio dicembre, giusto per fare un esempio, sono esplicativi, un arma che la Roma dovrà cercare di disinnescare.
SuperioritĂ a centrocampo, la Roma puĂ² far male
Tante dunque le qualitĂ che contraddistinguono il prossimo avversario in arrivo all’Olimpico, ma trattasi di una squadra tutt’altro che perfetta. Ranieri chiederĂ una partita di sostanza e sacrificio ad Angelino e Saelemaekers, in una zona di campo dove si giocherĂ una bella fetta di partita: gli esterni giallorossi dovranno essere bravi a tenere l’occhio fisso sui fratelli Williams, senza perĂ² rinunciare ad attaccare Gorosabel e Berchiche, due terzini di ottima spinta ma in difficoltĂ se aggrediti alle spalle.
Occhio poi alla superiorità a centrocampo della Roma. Se de Galarreta e Jauregizar si preoccuperanno verosimilmente di Dybala e Pellegrini, o chi per lui, il trequartista schierato da Valverde si troverà a ballare tra Cristante e Koné, che dovranno dunque essere abili a farsi trovare per iniziare l’azione e smistare palloni o sulle fasce o, ancora meglio, verso Joya e compagni tra le linee. Colpire centralmente non è impossibile, con Vivian e Paredes rocciosi, e in questo sarà indispensabile il lavoro sporco di Dovbyk, ma macchinosi se puntati.