Non è di certo un periodo facile per Lorenzo Pellegrini. Dopo un inizio disastroso con la maglia della Roma, il centrocampista non riesce ad assorbire neanche l’aria benevola di Coverciano, con l’espulsione rimediata per il fallaccio sul difensore dell’Eintracht Francoforte Arthur Theate, in occasione della partita di Nations League dell’Italia contro il Belgio, disputata allo stadio Olimpico, che ha fischiato duramente il capitano della Roma.
Pellegrini, dall’esplosione al Sassuolo al lento declino: la carriera del capitano giallorosso
Cresciuto nel vivaio giallorosso, Lorenzo Pellegrini esordisce in prima squadra il 22 Marzo 2015, all’età di 18 anni, subentrando a Salih Ucan nella partita vinta 1-0 contro il Cesena allo stadio Dino Manuzzi. La stagione seguente la Roma lo cede per circa 1,25 milioni al Sassuolo, mantenendo un diritto di riacquisto pari a 10 milioni di euro. Nel biennio trascorso a Reggio Emilia, sotto la guida di Eusebio Di Francesco, il centrocampista riesce a mettere in mostra il suo talento cristallino, ricoprendo il ruolo di mezz’ala di inserimento, con spiccate doti realizzative. Il primo goal in Serie A arriva il 6 Dicembre 2015, in occasione del 3-1 rifilato alla Sampdoria, allora allenata da Vincenzo Montella, suo allenatore nei giovanissimi della Roma. Conclude la prima stagione in maglia neroverde con 3 gol in 19 presenze.
Nel secondo anno, Pellegrini diventa un pilastro del centrocampo del Sassuolo, migliorando il suo score, con 8 reti messe a referto. Spicca il primo goal nelle competizioni europee, il 3 Novembre 2016, in occasione della gara di Europa League contro il Rapid Vienna, terminata sul risultato di 2-2. Al termine della stagione riesce anche a guadagnare la sua prima convocazione in Nazionale maggiore, allora allenata da Giampiero Ventura, esordendo l’11 giugno 2018 a Udine contro il Liechtenstein.
Il ritorno alla Roma del figliol prodigo
Nel 2017, le ottime prestazioni con la maglia del Sassuolo, convincono la Roma, allenata dal suo mentore Di Francesco, ad esercitare il diritto di riacquisto a 10 milioni. Nella prima stagione all’ombra del Colosseo, Pellegrini si ritaglia un spazio sempre maggiore nel centrocampo giallorosso presieduto da De Rossi, Strootman e Nainggolan. Proprio subentrando al belga, il 12 settembre fa la sua prima apparizione in Champions League, nella gara interna pareggiata 0-0 contro l’Atletico Madrid. Il 1° Dicembre sigla anche il suo primo goal con la maglia della Roma, all’Olimpico contro la Spal.
L’anno dopo il 7 giallorosso ha una piccole flessione, complice un infortunio al quinto metatarso del piede destro. Nonostante questo non sono mancati sussulti importanti, come il famoso goal di tacco nel derby del 29 Settembre 2018; oltre alla prima rete in rete in Champions League, il 7 Novembre contro il CSKA Mosca.
La fascia da capitano e l’inaspettato declino
La stagione 2020-21 per Lorenzo Pellegrini è quella della definitiva consacrazione, in virtù delle responsabilità acquisite con la fascia da capitano al braccio, ereditata da Edin Dzeko, dopo i dissidi dell’attaccante bosniaco con l’allora tecnico Paulo Fonseca. L’arrivo di Jose Mourinho non cambia le cose, anzi, il trequartista cresciuto alla Tuscolana diventa un perno inamovibile dello scacchiere tattico mourinhiano. Scolpita nella pietra la dichiarazione del tecnico portoghese: “Se avessimo 3 Pellegrini giocherebbero tutti e 3 allo stesso tempo, non lascerei nessuno dei 3 in panchina. Il capitano della Roma ricambia la fiducia con la stagione più prolifica della sua carriera fin qui, con 14 goal realizzati tra coppe e campionato”.
Al netto di una piccola ripresa nella prima parte di gestione De Rossi, durante la quale Pellegrini mette a segno 6 reti 3 assistenze in circa 940 minuti, divenendo il 20 gennaio 2024 primo insieme a Phil Foden per numero di goal realizzati in questo intervallo di tempo, nei top 5 campionati europei, il centrocampista comincia un declino importante. Il capitano non riesce più a tornare sui suoi livelli, passando più tempo in infermeria che in campo e divenendo il principale indiziato dei fischi della tifoseria.
Espulsione Pellegrini, Olimpico ancora indigesto: Spalletti lo assolve
L’espulsione rimediata contro il Belgio non è arrivata in uno stadio qualunque ma all’Olimpico, il suo Olimpico, che si unisce in un fischio assordante al momento del responso del Var. La Nazionale sembrava l’ideale per recuperare le certezze perse per Pellegrini, ma evidentemente questo stadio pesa tanto sulle sue spalle, dimostrando in questa e in altre occasioni di non reggere al meglio la pressione.
Luciano Spalletti, però nella conferenza stampa post gara assolve il trequartista della nazionale Italiana: “Ho urlato a Bastoni di cercare Retegui in occasione dell’espulsione perché avevo visto il difensore staccarsi su Pellegrini. Bastoni non può vedere quanto margine ha il difensore per anticipare Pellegrini”.
Pellegrini, una settimana per resettare e ripartire: il rientro del giocatore a Trigoria
Dopo la partita, Pellegrini è rimasto a Roma, rientrando di fatto stamattina a Trigoria, a disposizione di Ivan Juric. La speranza per il tecnico croato e per i tifosi capitolini è che il centrocampista possa sfruttare questa settimana di lavoro al Fulvio Bernardini per resettare i cattivi pensieri, i fischi e tutte le critiche ricevute fino ad oggi. Alla ripresa del campionato c’è l’Inter di Simone Inzaghi, tappa fondamentale per la Roma per riprendere il giusto cammino e dimostrare di non aver compromesso anzitempo la sua stagione, ma per farlo ci sarà bisogno anche della grinta e la leadership del suo capitano.