Solo fine ottobre, ma sembra già una stagione che sta andando alla deriva per la Roma, soprattutto per come è stata gestita sin dalle prime battute dalla società. Classifica che piange, gioco sterile e numeri decisamente preoccupanti su tutti i fronti. Si è molto parlato della poca freddezza dei giallorossi sotto porta, con solo 8 reti segnate a fronte di 133 tiri verso lo specchio, o del problema scontri diretti, che vede la squadra perdere quasi sempre i big match con le concorrenti per la Champions League.
Ad aggiungersi arriva anche un altro dato che, in una situazione diversa, potrebbe essere letto positivamente, ma non ora: capitolini che sono ultimi in Serie A per cartellini gialli presi, appena 11 in 8 gare, a fronte di un Verona, primo in classifica, che arriva a ben 24 sanzioni. Il primato dei giallorossi è in condivisione con la capolista Napoli, che però vive un momento decisamente diverso, e leggerà sicuramente tale dato in opposta maniera.
Una Roma poco cattiva dunque, che non è in grado al momento di mettere quella grinta e quell’agonismo che, in un momento difficile in cui non tutte le tattiche funzionano, possono sopperire e aiutare a portare a casa il risultato. Non solo cattiveria ma anche poca furbizia, posto che anche di falli tattici se ne sono visti pochi, e se magari Zalewski fosse riuscito a spenderlo ai danni di Frattesi contro l’Inter staremmo ora parlando di un esito diverso della gara. Chi si “salva”, per modo di dire, è Nicolò Pisilli.
I bad boys Pisilli e Cristante
E in effetti gli unici gialli presi per falli tattici per interrompere un’azione pericolosa ce li ricordiamo proprio del classe 2004, non di certo colui da cui ti aspetteresti scaltrezza ed intelligenza in questo frangente. I numeri mostrano che i bad boys della Roma sono Pisilli e Cristante: con 3 ammonizioni ciascuno, costituiscono più della metà dei gialli presi dalla Roma, sintomo di due giocatori che quanto meno non si risparmia e ci mettono la foga che manca a molto loro compagni. L’augurio non è di certo quello di vedere da qui in poi una squadra che prende cartellini a sproposito, ma una maggio cattiveria è necessaria.