Il campo non è di certo qualcosa che mette di buon umore il popolo giallorosso in questo periodo, con la squadra che non spicca il volo e si trova con appena 3 punti di vantaggio sulla zona retrocessione. A Ranieri l’arduo compito di confezionare un’impresa che appare decisamente più complicata delle precedenti sulla panchina della Roma, alla guida di un gruppo che ha poche certezze a cui aggrapparsi. Come se non bastasse, anche alcune dichiarazioni extra fanno discutere e non solo quelle della della moglie di Dybala Oriana Sabatini sul possibile futuro al Boca.
Durante il podcast Denilson Show l’ex calciatore giallorosso Cicinho (dal 2010 al 2012 a fasi alterne) ha raccontato uno strano episodio di spogliatoio, successivo ad uno sfogo di Rosella Sensi dopo una sconfitta con l’Atalanta: “Disse che non c’era neanche un uomo, che eravamo vagabondi. Gabriel Heinze andò da Totti per chiedergli se aveva qualcosa da dire. Francesco disse che il presidente aveva parlato e che lo stipendio era in ordine. Heinze gli disse che non era adatto a fare il capitano, che ne andava scelto un altro, di dare la fascia a De Rossi o non so. Alla fine Heinze non giocò più alla Roma. Nessuno parlò con la dirigenza ma il gruppo era a disagio”. Qualcosa però non torna.
Cicinho, che fai?
Partiamo anzitutto dal ricordare che il difensore argentino, dopo aver fatto le fortune di club blasonati come Real Madrid, Manchester United e PSG, ha militato nella Roma soltanto nella stagione 2011/12, anno in cui i giallorossi si imposero per 3-1 contro l’Atalanta, ovvero la partita a cui Cicinho fa riferimento nel racconto e che dice sia finita con il punteggio di 1-0 in favore dei nerazzurri.
Aggiungiamoci poi che Heinze, in quell’unico anno, disputa ben 30 partite, e non è dunque vero che non ha giocato per chissà quale screzio con Totti. Ultimo dettaglio, ma decisamente non trascurabile, è il fatto che quella è stata la prima stagione in cui Rosella Sensi non era più il presidente della Roma, avendo passato lo scettro a Thomas Di Benedetto, che darà poi il là all’avvento di James Pallotta nell’anno successivo. La storia di Cicinho è dunque falsa.