“Dicembre mese della verità, quello che ci dirà chi siamo e dove possiamo andare”. Così parlava Ranieri dalla vigilia di Roma-Lecce, primo match di un mese effettivamente importante per i giallorossi. Delle risposte sono arrivate, ma è apparso subito chiaro come questo gennaio fosse altrettanto chiave per il club, dento e fuori dal campo. Giunti alla metà di questi primi 31 giorni del 2025, si registrano un derby vinto alla grande ed un pareggio acciuffato in extremis a Bologna, Antonello pronto a diventare nuovo CEO ed un mercato che comincia a preoccupare.
Metà mese è andato e di ufficiale c’è solo il prematuro addio di Le Fée, vero fallimento targato Ghisolfi, che in entrata non ha ancora battuto colpi. Eppure i ruoli da rimpolpare ci sono, come ammesso dallo stesso Ranieri: dall’alternativa a Saelemaekers sulla destra al vice Dovbyk, fino al centrocampista che nei sogni più dolci di proprietà e tifosi vorrebbe essere Davide Frattesi, il figliol prodigo della capitale in attesa di una chiamata, un sussulto proveniente dalla sua vecchia casa. Priorità della Roma sul mercato e dubbi che aleggiano sull’affare riguardante il classe ’99 dell’Inter sono i temi di questa puntata di Romanzo Giallorosso.
Rensch, Kayode e il vice Dovbyk
Chiamato ad un intenso ed efficace lavoro Ghisolfi in queste due settimane abbondanti, tanto per il bene della Roma quanto per mantenere il suo posto di lavoro, pericolante dopo la rivedibile campagna acquisti estiva. Con tutta onestà, anche in questo gennaio la sensazione è che ci si stia muovendo a tentoni, in maniera un po’ confusionaria, con un nome al giorno in diversi ruoli ma con pochi affondi decisi, di chi sa cosa vuole e se lo va a prendere.
Per la fascia destra è Devyne Rensch in vantaggio, classe 2003 con il quale c’è un accordo di massimo fino al 2029. Serve trovare la quadra con un Ajax che vuole tenerlo e rinnovarlo, parola del tecnico Kroes, e che chiede almeno 10 milioni per salutarlo, con la Roma al momento ferma a 5. Non molto rassicuranti le parole della leggenda Van Basten sul difensore: “Non ha alcuna abilità calcistica, con la palla non ha idee e senza sbaglia sempre. Commette un errore a partita”. L’alternativa resta Kayode, non contento del minutaggio alla Fiorentina e per il quale si ragione su un prestito, inserendo magari Cristante con la stessa formula o il cartellino di un Zalewski che nella capitale ha fatto il suo tempo.
Più indietro invece la situazione vice Dovbyk. C’è anzitutto la necessità di salutare Shomurodov, conteso da Empoli, Cagliari e Venezia, e le difficoltà per i profili sondati non mancano: Beto piace anche per la sinergia con l’Everton dei Friedkin, ma il Torino spinge dopo l’accordo di massima con il portoghese; Kalimuendo ispira, ma i 20 milioni richiesti dal Rennes sono tanti per il mercato di gennaio; e c’è sempre Raspadori, che ha però la stima di Conte. Questioni in ballo, ma il caso Frattesi è un tarlo che i giallorossi non riescono a togliersi di dosso.
Frattesi riserva all’Inter: sovrastimato o prezzo giusto?
La Roma fiuta l’occasione, ed è più che logico: l’Inter ostenta una tranquillità che non sembra corrispondere alla realtà, con Inzaghi e Marotta che ribadiscono importanza del giocatore e unità di intenti, a fronte di un Frattesi chiaramente scontento del minutaggio e per nulla indifferente ad una Magica che voleva riabbracciare già dopo Sassuolo. I problemi però ci sono, da un club che non lo vuole vendere, visti anche gli infortuni di Calhanoglu e Mkhitaryan, alla valutazione che ne fanno i nerazzurri, e qui chi vi parla vuole portarvi a riflettere: il ragazzo li vale 45 milioni?
Il ragionamento è semplice: il classe ’99 si trasferisce in nerazzurro a luglio 2023 per 6 milioni di prestito più 27 di riscatto (33) e 5 di bonus non ancora totalmente raggiunti. La scorsa stagione Frattesi l’ha conclusa con 42 presenze in tutte le competizioni (8 gol e 7 assist), di cui 32 in campionato. Di queste 32 però solo 6 da titolare, delle quali 3 ricomprese nelle ultime 4 giornate, a scudetto già matematicamente ottenuto. In quella corrente invece, 23 apparizioni totali (3 gol e 1 assist), 15 in Serie A di cui 5 dal 1′, con l’ultima datata 30 ottobre 2024, giorno della doppietta ad Empoli. Da Halloween in poi 4 volte su 9 in panchina e 72′ accumulati nelle altre 5.
Un giocatore dunque con qualità ma a tutti gli effetti una riserva dell’Inter, che non è in stato in grado di scalzare i titolari. Aggiustiamo dunque il tiro e correggiamo la precedente domanda, visto che il valore di 45 milioni è qualcosa di anche soggettivo: per ciò che ha fatto in nerazzurro in quest’anno e mezzo è giustificabile la richiesta di 12 milioni in più rispetto a quanto pagato dai campioni d’Italia nel 2023? A voi la risposta.