È di nuovo tempo di focalizzarsi sul campionato per la Roma, che dovrà dimenticare in fretta la sconfitta con il Milan e la conseguente eliminazione dalla Coppa Italia, ancora una volta senza raggiungere nemmeno le semifinali. La formazione di Ranieri ha bisogno di continuare la propria marcia in campionato, infilando altri risultati positivi, ma per farlo servirà quella compattezza vista nelle ultime settimane e non i tanti errori commessi a San Siro, che hanno inciso sul risultato finale.
I giallorossi inizieranno un periodo sulla carta piuttosto favorevole in Serie A, con tante sfide consecutive contro formazioni della parte bassa della classifica, impegnate nella lotta salvezza. Il primo impegno sarà quello contro il Venezia, con la Roma che è chiamata forzatamente a tornare a casa con i tre punti per alimentare la propria corsa verso l’Europa. Nel corso della loro storia, i capitolini hanno affrontato i lagunari in 32 occasioni, con un bilancio positivo ma non incredibile vista la differenza di qualità tra i due club. Sono infatti 15 le vittorie a fronte di 9 pareggi e ben 8 sconfitte.
Dimenticare l’ultima sfida al Penzo
Anche in questo caso il rendimento in trasferta della Roma – fattore negativo ben noto dalle parti di Trigoria anche nel corso di questa stagione – influisce negativamente sull’andamento dei precedenti contro il Venezia. Se infatti le sconfitte sono otto, ben cinque sono arrivate lontano dallo Stadio Olimpico e una di queste coincide con quello che è stato l’ultimo incontro al Penzo tra le due formazioni, con i giallorossi, allora allenati da José Mourinho, che subirono una cocente delusione, subendo la rimonta perdendo 3-2.
Era il 7 novembre del 2021 e la sensazione che potesse essere una partita complicata si ebbe dopo pochissimi minuti, quando fu Caldara a portare in vantaggio i padroni di casa. La reazione della Roma arrivò al calare della prima frazione, con Shomurodov che trovò la rete del pareggio e Abraham che nel recupero firmò il momentaneo sorpasso. Al rientro dagli spogliatoi però i capitolini non riuscirono a chiudere il match, incappando così in una clamorosa contro rimonta nel giro di dieci minuti.
Al 65′ fu infatti il rigore di Aramu a riportare la situazione in equilibrio, prima che la debacle degli uomini di Mourinho diventò tale per via del gol messo a segno da Okereke. Curiosità ? Anche in quell’occasione si trattava del lunch match delle ore 12.30. Un ricordo poco felice per la Roma, che dovrà vendicare quanto accaduto al Penzo poco più di tre anni fa.
Masetti e Amadei trascinatori nel ’42
Ricordi decisamente più felici sono quelli che ci riportano molto indietro nel tempo. Con un vero e proprio tuffo nel passato torniamo infatti al 26 aprile del 1942, anno indimenticabile in quanto coincise con la vittoria del primo storico scudetto della Roma. Una partita che ebbe notevole importanza per il raggiungimento del titolo fu senza ombra di dubbio proprio quella disputata al Penzo con il Venezia, che era a sua volta in lotta per la conquista del trofeo e che concluse poi il campionato al terzo posto alle spalle dei giallorossi e del Torino.
A sette giornate dalla fine la Roma si trovava seconda a quota 31 punti, distaccato di uno solo rispetto ai granata, mentre i lagunari erano fermi a 28. Per poter sperare di restare pienamente in corsa e sognare il successo finale, i capitolini allenati da Alfred Schaffer avevano assoluto bisogno di una vittoria, che conquistarono soprattutto grazie a due protagonisti indiscussi. Il match fu decisamente complicato fin dai primi minuti, con un Venezia arrembante che al 22′ del primo tempo ebbe la grande occasione di passare in vantaggio.
Il calcio di rigore concesso per fallo di mano di Andreoli e calciato dallo specialista Alberti venne però respinto da uno straordinario Masetti, che si guadagnò l’etichetta di migliore in campo grazie anche a due interventi decisivi sul finale della prima frazione. L’episodio cruciale arrivò poi al 63′ quando entrò in gioco Er Fornaretto Amedeo Amadei, che sfruttò una grande azione giallorossa facendosi trovare pronto in area di rigore e siglando la rete del definitivo 1-0. L’estremo difensore e l’attaccante giallorosso misero un mattoncino fondamentale per la conquista dello Scudetto, un’emozione che a Roma si continua a sperare di poter rivivere presto.