Paulo Dybala si ferma di nuovo. Un copione ormai noto, quasi prevedibile, ma non per questo meno pesante nelle sue conseguenze. Il talento argentino ha lasciato il campo dopo pochi minuti dal suo ingresso nella gara contro il Cagliari, tradito ancora una volta dal suo fisico. Gli esami strumentali hanno confermato una lesione al tendine semitendinoso della coscia sinistra, un infortunio che impone uno stop di almeno un mese, con tempistiche che potrebbero allungarsi a seconda della risposta dell’organismo alle terapie.
L’assenza della Joya arriva in un momento chiave della stagione. La Roma, grazie alla vittoria sull’ultima avversaria, si è portata a ridosso della zona Champions, con soli quattro punti a separarla dall’obiettivo. Tuttavia, l’infermeria inizia a riempirsi e la squadra dovrà affrontare un calendario complesso senza il suo giocatore più talentuoso. Dopo la trasferta di Lecce, infatti, i giallorossi saranno chiamati ad affrontare Juventus e Lazio, due sfide che potrebbero risultare determinanti per il piazzamento finale in classifica.
L’impatto dell’assenza e la gestione dell’emergenza
L’infortunio di Dybala non è solo una perdita tecnica, ma anche strategica. L’argentino rappresenta l’elemento in grado di creare superiorità numerica, di trovare soluzioni individuali quando la manovra si inceppa e di garantire quella qualità necessaria nei momenti di maggiore difficoltà . Senza di lui, la Roma perde brillantezza e imprevedibilità , aspetti che né Ranieri né il resto della rosa possono ignorare.
L’allenatore giallorosso sarà ora costretto a ridisegnare l’assetto offensivo, cercando alternative credibili. MatÃas Soulé, già protagonista di alcune prestazioni incoraggianti nel 2025, avrà la possibilità di dimostrare la propria maturazione in contesti di maggiore difficoltà . Tuttavia, è chiaro che l’argentino ex Juventus non possiede ancora la capacità di incidere con la stessa continuità del connazionale. Sarà dunque necessario un contributo corale da parte di tutta la squadra, con un maggior apporto in fase realizzativa da parte degli altri elementi del reparto avanzato.
Tempi di recupero e variabili di rischio
Le tempistiche di recupero per un infortunio tendineo sono difficili da stabilire con esattezza. La previsione di un mese di stop rappresenta una stima ottimistica, ma come evidenziato dagli esperti, le lesioni tendinee hanno una dinamica più complessa rispetto ai semplici stiramenti muscolari. La cicatrizzazione del tessuto richiede maggiore cautela e il rischio di ricadute è concreto se il rientro non viene gestito con prudenza.
Il derby del 13 aprile contro la Lazio viene indicato come possibile data per un ritorno in campo di Dybala, ma l’incertezza resta elevata. Forzare il recupero per una singola partita potrebbe risultare una scelta controproducente, con il rischio di perdere il giocatore per un periodo ancora più lungo. Ranieri e lo staff medico dovranno valutare con attenzione ogni passaggio della riabilitazione, evitando soluzioni affrettate che potrebbero compromettere l’impiego dell’argentino nel finale di stagione.
Una prova di maturità per la Roma
L’assenza di Dybala rappresenta una sfida ulteriore per una squadra che ha dimostrato di poter competere per un posto in Champions, ma che ora dovrà farlo senza il proprio punto di riferimento tecnico. La capacità di adattarsi a questa situazione, di trovare nuove soluzioni offensive e di mantenere alta la competitività sarà il vero banco di prova per la Roma. Il margine di errore è ridotto e i prossimi impegni delineeranno con maggiore chiarezza le ambizioni di questa stagione.
L’ennesimo stop della Joya non è solo un problema momentaneo, ma un interrogativo più ampio sulla gestione della sua fragilità fisica nel lungo periodo. La Roma dovrà interrogarsi non solo su come sostituirlo nell’immediato, ma anche su quanto possa ancora dipendere da un giocatore straordinario, ma costantemente esposto al rischio di infortuni che ne limitano la continuità .