Matias Soulé non è più solo una promessa. A ventun anni, l’argentino sta diventando una certezza per la Roma. Il derby contro la Lazio ha rappresentato l’ennesima conferma di una crescita costante, fatta di talento, dedizione e scelte giuste. La più importante? Aver creduto in lui senza mettergli fretta. Claudio Ranieri e i senatori giallorossi gli hanno fatto spazio, lo hanno accompagnato, protetto, e infine lanciato. E oggi Matias risponde con prestazioni da leader silenzioso.
Numeri da protagonista
Il suo gol da cineteca contro la Lazio – un sinistro a giro da trenta metri, convalidato dall’orologio dell’arbitro Sozza dopo aver baciato la traversa – è solo l’apice di un percorso che nelle ultime settimane ha preso quota. Otto presenze da titolare consecutive in campionato, sempre su ottimi livelli, impreziosite da tre reti e un assist decisivi: con i suoi lampi ha contribuito a sette punti pesantissimi in ottica Champions. La punizione contro il Parma, la zampata lampo all’Empoli, e poi il capolavoro nel derby: Soulé segna e incide.
E c’è anche un pizzico di audacia, come confermato da quel clamoroso 1% di possibilità statistica di segnare contro la Lazio. Un dato che racconta quanto Soulé osi, rischi, creda nelle sue giocate. E la fortuna, come si dice, aiuta sempre i coraggiosi.
Testa al Verona e in futuro giĂ scritto
Sabato sera, la Roma affronterà il Verona all’Olimpico. Una gara speciale per Matias, che proprio contro gli scaligeri, all’andata, aveva segnato il suo primo gol in giallorosso con un tacco delizioso in area. A gennaio sono arrivate offerte importanti, sia dall’Italia che dall’estero. La risposta della Roma è stata secca: no, Soulé non si tocca. Lo ha detto il club, lo ha ribadito Ranieri: “Soulé è il futuro di questo club”. E adesso Matias è pronto a dimostrare che il futuro può cominciare già da ora.