Due patroni per una nuova Roma: Gasperini e Massara nel nome di Ranieri

Nel giorno in cui Roma celebra i suoi santi patroni, la vera consacrazione arriva a Trigoria: Gian Piero Gasperini e Frederic Massara ricevono le chiavi del futuro giallorosso. Un progetto triennale, voluto e garantito da Claudio Ranieri, per riscrivere la storia con metodo, identità e ambizione.

Emanuele De Scisciolo
Emanuele De Scisciolo - Direttore Responsabile
5 min di lettura

Non tutte le festività si celebrano con le luminarie. Ce ne sono alcune che scorrono silenziose, cariche di significato ma prive di clamore. Il 29 giugno, festa dei santi Pietro e Paolo, neanche è iniziata e sta già passando via così, come una domenica qualsiasi, quasi invisibile nel rumore di fondo dell’estate. Ma mentre Roma si divideva tra mare e caldo torrido, a Trigoria si lavorava. E non per modo di dire.

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Perché i nuovi “patroni” della Roma, nel senso laico ma decisivo del termine, hanno iniziato il loro cammino proprio in questi giorni: Gian Piero Gasperini e Frederic Massara. Due figure diverse, ma complementari, legate da una visione comune e da un garante che conosce ogni curva di questa città: Claudio Ranieri.

Un progetto vero, stavolta. Triennale, ma con fondamenta solide

Il contratto firmato da entrambi parla chiaro: orizzonte 2028. Un segnale forte della proprietà, che dopo aver bruciato nel vento i progetti a lungo termine targati Mourinho e De Rossi, sembra aver scelto finalmente la strada della coerenza tecnica. E soprattutto, della fiducia.

Massara torna a casa, nel suo ufficio al Fulvio Bernardini, e si rimette subito al lavoro con una lucidità che è mancata nei mesi precedenti. Gasperini, invece, osserva a distanza, ma con la testa già nel cuore di Trigoria. Ancora qualche giorno di ferie, poi sarà full immersion. E intanto i due si parlano, si studiano, si confrontano. E il feeling cresce. Perché tra uomini di campo, certi meccanismi non hanno bisogno di troppe parole.

Il garante Ranieri: più che un tramite, una linea guida

Ma la vera novità di questa Roma, quella meno visibile ma più importante, si chiama Ranieri. Non tanto per la sua funzione formale – nessuna carica, nessun titolo – ma per l’autorevolezza silenziosa con cui ha orientato le scelte. È stato lui, si sa, a voler Gasperini. È stato sempre lui a fare da ponte con Massara. E oggi è ancora lui ad accompagnare, con discrezione e lucidità, le riflessioni su mercato e rosa.

Gasperini e Massara si sono trovati rapidamente sulla stessa lunghezza d’onda. L’organico attuale è ritenuto buono, ma non intoccabile. Non ci sono dogmi, né nomi sacri. Chi parte, lo fa per necessità. Chi arriva, deve alzare il livello. Cinque titolari nuovi, la richiesta del tecnico: un difensore, due esterni, un centrocampista e una punta. Un programma chiaro, senza fronzoli. Un disegno da riempire con intelligenza.

Un’estate per ripartire, un 13 luglio per iniziare davvero

Il raduno è fissato per il 13 luglio. Una data che segna il confine tra teoria e pratica. Fino ad allora, Massara dovrà portare almeno due regali al tecnico. Tra questi, De Cuyper è uno dei nomi che circola con maggiore insistenza. Ma non sarà l’unico. La Roma non può permettersi un’estate attendista: il tempo dell’osservazione è finito, ora serve agire.

Gasperini, nel frattempo, è pronto. Ha scelto Roma. Ha accettato le sue sfide, le sue pressioni, le sue contraddizioni. Non perché non avesse alternative, ma perché ha visto qui la possibilità di lasciare qualcosa che vada oltre il risultato. Massara, invece, conosce già tutto. Le dinamiche, gli equilibri, la piazza. E sa che il margine d’errore è nullo.

Non ci sono santi che tengano, quando si tratta della Roma. Ma se davvero il club vuole tornare a essere protagonista, servono guide solide. Non slogan. Gasperini e Massara lo sono. E se la sinergia costruita in questi giorni si trasformerà in azione, allora forse questo 29 giugno non sarà stato solo una festa perduta, ma un nuovo inizio.

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Giornalista, fondatore e direttore responsabile di SoloLaRoma.it. Da sempre racconto la Roma con passione, rigore e uno sguardo critico ma costruttivo. Credo in un’informazione indipendente, fatta da chi vive la squadra giorno per giorno, e dedicata a chi della Roma ha fatto una fede.
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