Sembrava tutto apparecchiato per il grande ritorno di Leandro Paredes al Boca Juniors, ma un imprevisto ha complicato le cose proprio sul più bello. A frenare l’affare è una questione contrattuale che rischia di trasformare un’operazione già avviata in un nuovo caso di mercato. Come riportato da TyC Sports, il club argentino è convinto di poter ancora contare su una clausola rescissoria da 3,5 milioni di dollari, presente nel contratto che lega il centrocampista alla Roma. Un’interpretazione che però non trova riscontro a Trigoria, dove la dirigenza giallorossa sostiene che quella clausola sia ormai decaduta, essendo scaduta il 30 giugno.
Il Boca ora deve trattare: nessun automatismo
Da parte della Roma la posizione è netta: se il Boca vuole davvero riportare Paredes alla Bombonera, dovrà sedersi al tavolo e negoziare. Nessun automatismo, nessun vincolo contrattuale ancora valido. È su questo punto che si gioca l’intera trattativa. Ed è questo il nodo che oggi potrebbe essere sciolto.
La giornata odierna, infatti, si preannuncia decisiva. Tra i due club ci sono stati nuovi contatti, nella speranza di avvicinare le posizioni e trovare un’intesa che accontenti tutti. Anche perché Paredes ha già fatto sapere, senza troppi giri di parole, che vuole chiudere il suo rapporto con la Roma e tornare in Argentina, dove sogna di vivere l’ultima fase della carriera con la maglia del club che lo ha lanciato.
Il rientro in Italia e la voglia di voltare pagina
Intanto, l’argentino è rientrato a Roma insieme alla sua famiglia, dopo qualche giorno di vacanza trascorso a Miami. Il suo obiettivo resta quello di definire in tempi brevi la risoluzione consensuale con i giallorossi. Una chiusura soft, senza strappi, per ripartire verso casa.
Paredes ha già salutato virtualmente la piazza, e la sua avventura romanista sembra giunta ai titoli di coda. Ora tocca alle società fare l’ultimo passo. La clausola è diventata un giallo, ma la volontà del giocatore potrebbe essere la chiave per sbloccare l’impasse. Boca aspetta. Roma rilancia. E la storia si scrive oggi.
