Siamo in pieno gennaio, mese di calciomercato, nel quale protagonista dei giallorossi non può che diventare un Ghisolfi chiamato ad una grande campagna acquisti, tanto per il bene della Roma quanto della sua posizione. Sì perché il suo lavoro estivo non può di certo dirsi vincente: tra parte fissa e bonus, 36 milioni per Dovbyk, 30 per Soulé, 23 per Le Fée, 4,5 per Dahl, 2,5 per Abdulhmaid, 1,5 per Sangaré ed Hermoso a titolo gratuito. Di fatto hanno funzionato solo Koné e Saelemaekers, due giocatori pretesi a gran voce da De Rossi, ed un Hummels uscito alla distanza.
Piuttosto logico che il suo operato sia stato messo in discussione, con tale sessione invernale che deve per forza portare risultati diversi. Metà mese è però andato con la sola partenza di Le Fée da registrare, e mentre Ghisolfi lavora per i colpi in entrata, da Frattesi a Rensch, la Roma si guarda intorno, con i Friedkin che, dopo aver scelto Antonello come nuovo CEO, potrebbero decidere di cambiare anche direttore sportivo. La candidatura di Sartori è forti, un nome che piace alla proprietà come ai tifosi per ciò che ha mostrato tra Atalanta e Bologna in questi anni.
Un italiano che conosce bene le dinamiche del mercato del Bel Paese, con un contratto con i felsinei in scadenza a giugno che, per ora, non ha dato segnali circa un possibile rinnovo. Stando a L’Arena però, Sartori non è l’unico nome al vaglio della proprietà americana: sotto la lente d’ingrandimento è finito il lavoro di Sean Sogliano, messosi in mostra soprattutto con l’incredibile salvezza del Verona dell’anno scorso, con la squadra smantellata a gennaio causa problemi finanziari. Tanti giocatori sconosciuti arrivati nei gialloblù che si sono rivelati ottimi sotto la guida di Baroni, scoperti dal Ds dei veneti.
Il Verona cambia proprietà : quale futuro per Sogliano?
La domanda però è una: al di là del prestigio di lavorare per la Roma, perché il dirigente piemontese dovrebbe lasciare il suo attuale club? C’è un dettaglio in tal senso: in questi giorni si formalizzerà il passaggio di proprietà del Verona da Setti agli americani della Presidio Investors, con Italo Tanzi che assumerà il ruolo di nuovo CEO della società . Va da se dunque che Sogliano dovrà discutere il suo futuro con chi prenderà il comando, anche se le sensazioni sono quelle di volergli lasciare un ruolo operativo centrale. I giallorossi però potrebbero essere un’attrattiva non da poco.