Federico Bernardeschi lascia alle spalle il sogno americano. Dopo 3 stagioni in MLS, vissute fuori dagli schemi con il Toronto FC, l’ex attaccante di Juventus e Fiorentina sarebbe pronto a tornare a calcare i palcoscenici della Serie A. L’obiettivo è chiaro: rimettersi al centro del gioco. Ad attenderlo, ci sarebbe una piazza nobile e in piena ascesa: il Bologna, che dopo il trionfo in Coppa Italia, non vuole più essere solo una semplice rivelazione, ma mira a consolidarsi come una delle protagoniste del calcio italiano.
Bernardeschi al Bologna: il significato della scelta
Bernardeschi ha viaggiato, esplorato nuovi orizzonti, conosciuto un calcio diverso, quasi cinematografico, fatto di luci e fuochi d’artificio. Nel 2022 il talento toscano ha lasciato la Juventus con le spalle larghe, ma il cuore frastornato. Il Toronto l’ha accolto come un principe in esilio e l’ha coccolato: 6,3 milioni di dollari di stipendio, uno status da top player e 99 presenze condite da 26 gol tra MLS e coppe. Il Canada è stato un sogno, ma anche una pausa dalle pressioni. Sotto quei riflettori ovattati si è accesa una nostalgia antica, viscerale: l’Italia. “Sarò sempre un ragazzo di Toronto“, ha scritto, ma è chiaro che il cuore batte ancora nella penisola.
A 31 anni Bernardeschi sente di aver ancora molto da dire. Vuole giocare, incidere, rimettersi al centro di un progetto ambizioso e magari – chissà – tornare a pensare all’azzurro, lui che nel 2021 ha vinto l’Europeo e segnato uno dei rigori più pesanti della storia recente della Nazionale. Una restituzione di senso alla propria carriera. E il Bologna rappresenterebbe l’occasione perfetta: una piazza calda, in crescita, pronta a rilanciarlo. La MLS è nel cassetto. Ora è tempo di Serie A, di Europa League, e di partite che contano davvero.
Bernardeschi: il jolly perfetto per Italiano
Federico Bernardeschi non sarebbe un colpo d’immagine, ma un innesto funzionale. Utile, versatile, pronto. Il Bologna, nella stagione 2025/26, affronterà  quattro competizioni: Serie A, Coppa Italia, Supercoppa Italiana ed Europa League. Per reggere un calendario del genere, non basta avere una rosa numericamente profonda. Serve esperienza, gestione emotiva, personalità . Tutte qualità che Berna porterebbe con sé.
Vincenzo Italiano ha bisogno di un jolly offensivo, un giocatore capace di adattarsi alle esigenze tattiche e ai momenti della partita. Bernardeschi può agire da ala destra, sinistra, oppure da trequartista. È disposto a subentrare, ma anche pronto a partire titolare. Con Ndoye sempre più vicino al Napoli e Odgaard ancora da consolidare, l’ex Toronto potrebbe diventare l’insidia perfetta.
La rinascita sotto le Due Torri
Sotto le Due Torri, i viaggi spesso ricominciano. Il capoluogo emiliano è stato più volte il punto di svolta per grandi nomi del nostro calcio, la terra dove viaggi interrotti hanno ritrovato nuovo respiro e direzione. In questo senso, Bologna è una piazza speciale. Una città che accoglie chi cerca una seconda occasione, e lo trasforma.
Allo Stadio Dall’Ara c’è stata la rinascita di Roberto Baggio, il rilancio di Beppe Signori, la maturità definitiva di Marco Di Vaio. Qui, le carriere non finiscono: si riscrivono. E ora tocca a Federico Bernardeschi. L’auspicio è che possa entrare anche lui in questa linea di successione, non per chiudere il proprio cerchio, ma per aprire un nuovo capitolo. Uno importante, intenso. Uno da protagonista.