Che il mercato abbia inizio. Quello vero, concreto, col borsellino in mano e il taccuino aperto. È il primo luglio e da oggi, senza più vincoli UEFA a trattenerci al cancello, comincia la costruzione della nuova Roma. Non solo nei piani, nei sondaggi, nelle idee: oggi si entra nella fase in cui va fatta davvero, con nomi, cifre, firme. E responsabilità.
A guidare tutto questo, c’è Frédéric Massara, uomo scelto per riportare metodo e misura dopo stagioni piene di suggestioni e troppi rimpianti. Non è solo. Al suo fianco ci sono Ricchio e, verosimilmente ancora, Federico Balzaretti, anche se il contratto scaduto ieri attende solo un nuovo inchiostro. Un gruppo di lavoro che, finalmente, si muove con una direzione chiara: soddisfare il nuovo comandante della nave, Gian Piero Gasperini.
L’impronta di Gasp, dalla teoria alla pratica
Chi conosce Gasperini sa che non è tipo da spettatore. Osserva, certo, valuta, prende appunti, ma poi vuole decidere. Lo faceva a Bergamo, lo farà anche a Roma. A Trigoria lo sanno, e lo hanno messo nelle condizioni di essere coinvolto fin da subito nella progettazione della nuova rosa. Il 13 luglio si parte con il raduno, ma la preparazione vera è cominciata adesso.
Il tecnico piemontese – in questi giorni ancora in vacanza – ha già indicato con chiarezza ciò che serve per trasformare questa Roma da esperimento a progetto credibile. La lista è scritta: un centrale veloce, forse due se Ndicka dovesse partire, una coppia di esterni, un centrocampista con gamba e cervello e una punta in grado di insidiare la titolarità. Niente rincalzi di mestiere, niente “se serve”. Gasp vuole titolari, giocatori pronti o comunque da pronto impiego. Non figli del caso, ma figli del piano.
Prima vendere, ora costruire
Per settimane, si è parlato solo di uscite. Plusvalenze, tagli, saldi, e chi più ne ha più ne aggiunga. Necessità, non virtù. Ora, però, la finestra si apre davvero e la Roma deve cominciare a metterci dentro i volti del suo futuro. Alcune operazioni sono già calde. La più avanzata è quella che porta a Maxim De Cuyper, esterno sinistro del Bruges, classe 2000, che ha già indicato Trigoria come destinazione preferita. Il club belga fa melina, cerca rilanci, ma sa che dovrà cedere. La Roma c’è, ma la mancata cessione di Angeliño complica il quadro, perché prima bisogna liberare caselle.
A destra, il nome in cima resta Wesley, classe 2003 del Flamengo (anche se nelle ultime ore sarebbe rimbalzata l’idea di un clamoroso sorpasso da parte di Zortea), brillante anche nell’ultima vetrina del Mondiale per Club. Peccato solo per il prezzo: 30 milioni, valutazione da Premier, non da Roma. Ecco perché, anche qui, servirà la pazienza delle occasioni giuste.
In mezzo, il profilo più convincente resta Matt O’Riley, talento danese del Celtic, già attenzionato dal Brighton. Costo: 25 milioni. E la domanda è sempre la stessa: riuscirà Massara a trovare la quadra in tempo utile per portare almeno due innesti entro il 13 luglio? Perché Gasp, quello, lo ha detto chiaro: voglio due titolari per cominciare il ritiro.
Adesso, senza più alibi
È finito il tempo delle giustificazioni. Le plusvalenze ci sono, i paletti sono spariti, l’allenatore c’è, il progetto pure. Ora bisogna farla davvero, questa Roma. E farla bene. Non a pezzi, non per necessità. Ma per visione, per scelta. Perché è l’anno zero di qualcosa che potrebbe anche diventare storia. Oppure, solo l’ennesima attesa andata a vuoto. Dipenderà da chi dovrà scriverla.