Son passati due giorni e per la Roma risulta difficile concentrarsi sullāimminente match contro il Parma, viste le scorie che la trasferta in casa del Porto ha lasciato. Lāarbitraggio di Tobias Stieler ha mandato su tutte le furie un Ranieri di solito pacato ed anche i Friedkin, che hanno mandato una lettera di spiegazioni alla UEFA. La risposta ĆØ stata di fatto una difesa del direttore di gara tedesco, cosa che non fa che alimentare le polemiche. Dellāaccaduto e del momento che il mondo arbitrale sta vivendo, tra i tanti, ha parlato anche lāex fischietto internazionale Paolo Casarin.
Questi alcuni passaggi dellāintervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: āLa gente va allo stadio una volta, vede una situazione e fischiano rigore. Poi ci va la settimana dopo, lāepisodio ĆØ identico e non danno rigore. Non capiscono piĆ¹. La FIFA non deve giocare con le regole, il calcio ĆØ della gente. Se un gentleman come Ranieri arriva a fare questo, beh, siamo arrivati a qualcosa di piĆ¹. Dire ānon andate a salutare lāarbitroā ĆØ piĆ¹ grave che offenderlo, perchĆ© in quel momento si spezza una liturgia, quella del saluto e del ringraziamento. Ć un gesto forte. Ć dire che quellāarbitro non merita il nostro saluto. Il rigore contro lāAtalanta in Champions? Un abbaglio terrificante, niente da aggiungereā.
āTroppa tecnologia, Rosetti? Scelga dopo verifiche profondeā
Unāanalisi impossibile da non condividere, e continua anche con qualche consiglio a Roberto Rosetti, lāattuale designatore internazionale che Ranieri ha preso in causa nel suo sfogo post partita: āGli consiglierei di andare in profonditĆ , di scegliere uomini e mandare mandare in campo arbitri dopo verifiche profonde. Lo facevo anche io quando sceglievo. Se lāarbitro ĆØ sereno, sa ha un problema a casa, tuttoā¦ Come fa un ragazzo che arbitra ad essere tranquillo se due giorni prima a subito un āterremotoā a casa? Non ha un interruttore nellāanima o nel cervello, ne risente per forzaā.
Un monito Casarin lo fa anche sul VAR, quello strumento della discordia che tanto divide il paese, ormai piĆ¹ sul modo in cui viene utilizzato piĆ¹ che sullāeffettiva utilitĆ che ha sul gioco: āIl calcio ĆØ solo un gioco ma ĆØ una cosa seria. Stiamo andando troppo verso la tecnologia. I giocatori non sono stupidi, ti studiano, ti leggono negli occhi, e dunque lāarbitro deve tornare a fare lāarbitro. Non deve āaspettare la telefonataāā.