In ogni grande squadra che si rispetti un ruolo fondamentale lo ricopre il portiere. Senza una sicurezza di questo tipo ogni altra certezza diventa vana. Perché, negli ultimi anni più che mai, l’estremo difensore non deve soltanto saper parare, ma tenere alta la squadra, essere pronto a intervenire fuori dall’area quando la difesa buca e giocare il pallone con i piedi. Insomma, si tratta di un vero e proprio difensore aggiunto.
Proprio per questo motivo, abbiamo intervistato in ESCLUSIVA Gianluca Curci, ex portiere della Roma e allenatore GKA. Queste le sue parole in merito al delicato compito dell’estremo difensore:“Non so perché ho scelto di fare il portiere. Poi mi sono innamorato del ruolo e ho continuato a farlo. Quello che odio di questo ruolo è che nei settori giovanili ti giudicano per una prestazione e non dal campionato o da una serie di partite. Anche nei dilettanti basta un errore, dove tra l’altro è giusto che si sbagli, per essere giudicati. Si pensa solo ai risultati e non alla crescita dei ragazzi. Questo lo odio. Adesso impazzisco per allenare i ragazzi, visto che sono allenatore dei portieri. Insegno loro tante cose che io ho imparato da solo perché comunque il mio era un altro tipo di calcio rispetto al loro”.
Ha poi continuato: “Oggi è fondamentale l’atteggiamento propositivo di un portiere, che sia un’uscita o il posizionamento molto alto. Questo perché il calcio è molto più aggressivo e i difensori quando sanno che c’è il portiere lì possono permettersi il lusso di rischiare un pochino di più”.
Svilar tra presente e futuro
Quando si parla di portieri in casa Roma è impossibile non pensare a Svilar. Premiato come miglior portiere della Serie A, è riuscito a confermare, partita dopo partita, quanto di buono aveva fatto vedere nella prima gestione di Daniele De Rossi. L’estremo difensore belga, infatti, ha letteralmente trascinato i giallorossi in quest’annata travagliata e a dimostrarlo sono anche i numeri. In Serie A il classe ’99 ha subito 35 gol in 38 partite, collezionando ben 16 clean sheet.
A parlare di Svilar è stato anche Curci: “Mi aspettavo l’exploit di Svilar lo scorso anno, ma la riconferma di quest’anno è stata strepitosa. Lui è stato il miglior portiere in assoluto in Serie A e l’ha dimostrato con pochissimi errori, anzi neanche me ne ricordo. Comunque ha avuto grande continuità, freddezza e lucidità in tutte le partite. Momento buio di Svilar? Sicuramente lì si parla di lucidità, freddezza e l’essere consapevole della sua bravura. Su 50 partite che ha fatto è normale che ci sia un down, ma è fisiologico. Non puoi reggere tutta questa pressione per tutti i campionati e per tutte le partite. Non a caso è stato il miglior portiere della Serie A, ma secondo me con tanti punti di distacco dal secondo”
Ha poi continuato l’ex portiere della Roma parlando anche del suo futuro: “L’acquisto di Svilar è stata una grande intuizione di Pinto e l’ha dimostrato. Come con Alisson, la Roma ha indovinato anche Svilar. Il suo futuro? Dipende dalla società, dai progetti che ha in mente perché comunque ha mercato, è inevitabile. Io adesso lo metterei tra i primi cinque d’Europa, anche se a me piace tantissimo anche Suzuki per il suo atteggiamento sfrontato. Una grande sorpresa”.
L’era Gasperini
Dopo mesi di pura agonia in casa Roma, anche la telenovela allenatore sembrerebbe essere arrivata al termine. Sarà Gasperini il prossimo tecnico giallorosso. A mancare è soltanto l’ufficialità, ma ormai tutte le strada portano all’ex tecnico dell’Atalanta. A parlarne è stato lo stesso Gianluca Curci: “Gasperini? Io penso che la bravura di un allenatore è valorizzare i propri giocatori. Non immagino Pellegrini che fa uomo contro uomo per fare un esempio. Quindi dovrà essere bravo lui a gestire queste situazioni, modificando anche il proprio modo di pensare calcio. Se così non dovesse essere metà rosa non sarebbe a proprio agio. Ma secondo me il bravo allenatore è colui che cambia per valorizzare i giocatori che ha a disposizione”.