Stefanon Desideri, doppio ex di Roma e Inter, è intervenuto ai microfoni di Serie A Preview in vista del big match di San Siro delle ore 15:00: “Quando ho lasciato la Roma è stato un dolore abbastanza forte. In quel periodo, però, c’era una situazione particolare con la morte del presidente Viola e fu inevitabile il mio trasferimento, me ne sono andato con fatica“.
Sul trasferimento all’Inter: “Avvenne per esigenze societarie, poi non è come oggi che puoi ostacolare il trasferimento. Se le società si mettevano d’accordo, dovevi accettare. Il mio periodo all’Inter non è stato eccezionale, mi sono trovato abbastanza bene, ma poi sono andato all’Udinese“.
Sul match di oggi: “L’Inter sembrava devastante nei primi 30’ nel derby di Coppa Italia, poi ha avuto un calo penso fisico. Hanno giocato tante partite, anche se hanno una rosa molto ampia, alla lunga si sente la fatica. Per la Roma, è una bella occasione. Non bisogna fidarsi perché queste squadre hanno sette vite, sarà una partita difficilissima però la Roma ha le carte in regola per andare a giocarsela. La Roma non ha alternative, tanto vale provare a giocare con spavalderia. A cinque giornate dalla fine, un pareggio non serve niente e la Roma deve cercare di vincere“.
Su Ranieri: “È un allenatore esperto che mette a posto le squadre dal punto di vista mentale, poi lavora dal punto di vista tattico. La Roma veniva dall’esonero di De Rossi e dalla gestione Juric, anche il giocatore un po’ scombussolato da tutte queste cose. Devo dire che il mister è stato bravo, è entrato in punta di piedi e con pazienza ha risollevato individualmente giocatori importanti. Speriamo di arrivare a un minimo traguardo che secondo me sarebbe già una grande impresa, speriamo di vincere“.
Su Soulé: “All’inizio non mi piaceva, portava troppo palla, faceva troppi tocchi. Ranieri ha lavorato nel fargli velocizzare le giocate ed è migliorato tantissimo, così come Baldanzi che ha delle caratteristiche buone. La Roma ha altri punti fermi come Svilar, Ndicka, Koné, ci sono giocatori molto forti da cui ripartire“.