Il rendimento di Artem Dovbyk divide la piazza romana. Delle undici reti messe a segno in questi primi sei mesi con la maglia della Roma, solo una è stata decisiva per portare a casa i tre punti, quella segnata su rigore contro la Dinamo Kiev. Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport gli ex attaccanti giallorossi Ruggiero Rizzitelli e Francesco Graziani hanno commentato la prima parte di stagione dell’ex Girona, che sarà protagonista nella 22ª giornata di Serie A.
Rizzitelli: “Dovbyk è peggiorato”
Rizzitelli non ha risparmiato critiche a Dovbyk: “Le difficoltà nei primi mesi in un campionato le hanno tutti, ma dopo un po’ finisce la pazienza e Dovbyk mi sembra anche peggiorato rispetto all’inizio. Non solo non è cattivo, il che è tutto per un attaccante. Ma non lo vedo mai coinvolto, mi sembra spaesato e poco attento a quello che gli accade intorno“.
Sul poco aiuto da parte dei compagni: “No, questa è una cavolata. Se io non vengo servito bene e mi ‘incazzo’ con tutti, se vedo che non mi arrivano i cross urlo e vado anche a litigare. Oppure vado a prendermi il pallone. Invece vedo Dovbyk sempre monopasso, anche nei passaggi. Non si aspetta mai l’errore dell’avversario, vuole sempre le palle pulite. Sono piccole cose che contano tanto. Io pure segnavo poco, ma i miei compagni prendevano ispirazione dal mio atteggiamento. Un attaccante passa momenti di crisi ma lui deve almeno provarci. Anche quando fa il pressing passivo non è convinto e spreca solo energie. Se non cambia l’atteggiamento non c’è nessuno che può salvarlo“.
Graziani: “Dovbyk ha bisogno del supporto della squadra”
Di diverso avviso, invece, Graziani: “Non è il tipo di attaccante che mi fa impazzire. Ma va detto che uno così ha bisogno del supporto della squadra, gli arriva un pallone ogni quarto d’ora, è faticoso per chiunque e alla fine rischi di deprimerti. Segnare tutti quei gol in Spagna significa che quel lavoro lo sa fare e che è pure bravo. Non può essere dipinto come un cretino. Ha diversi alibi, tra cui i tanti cambi di allenatore. Detto ciò, lui deve metterci del suo“.
Sulle possibili soluzioni: “Affiancargli un’altra punta vera con cui può condividere la fase offensiva. Spesso si ritrova solo contro 23 centrale come successo con l’AZ, viene stretto in quella morsa e non ha chi gli porta via l’uomo. La Roma dovrebbe intervenire sul mercato. Penso per esempio a Piccola che gioca a Cagliari ma è dell’Atalanta. Io avrei preso anche Pinamonti. Gli toglierebbero responsabilità e sono convinto che lui troverebbe più spazi per tirare“.