Dov’è finito Pisilli? Dal rinnovo alla panchina: i motivi della scelta di Ranieri

Un Niccolò Pisilli versione desaparecido quello dell'ultimo periodo: dal rinnovo in poi la panchina è diventata una costante, e c'è più di un motivo dietro tale scelta di Ranieri

Redazione Solo la Roma
Redazione Solo la Roma - La Redazione
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In casa Roma la testa va inevitabilmente al match di sabato contro il Verona, un’ultima chiamata, come lo saranno tutte da qui alla fine, per alimentare le residue speranze di qualificazione alla prossima Champions League. C’è molto altro però nell’ambiente giallorosso, in particolare un tema rinnovi che vede i primi passi verso l’accordo con Svilar ed un El Shaarawy pronto a rimanere ancora nella capitale. Chi invece ha già posto la firma diverse settimane fa è Niccolò Pisilli, uno dei giovani su cui la squadra si dovrà fondare da qui in avanti.

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Una mossa giusta e doverosa, per un ingaggio non facile da adeguare: dai 70mila euro del contratto Primavera, il classe 2004 è passato a 500mila fino a fine stagione per poi andare a 1,4 milioni nella prossima annata e circa 2 nell’ultima (2029). Il tutto è stato anche criticato da qualcuno, come ad esempio da Sebino Nela: “Un contratto fuori dal mondo, siamo fuori con l’accuso. Deve ancora dimostrare tutto, così non ne usciamo più”. Al di là però delle cifre più o meno alte, su cui ognuno avrà la sua opinione, qualcosa in particolare stona.

Subito dopo la firma, datata 23 febbraio, sono arrivati i 90′ contro il Monza, ma nelle successive 6 di campionato ben 4 panchine e appena 21′ accumulati nelle altre 2 con Cagliari e Lecce. A ciò si aggiunge la doppia sfida contro l’Athletic Club, l’andata giocata da titolare ed il ritorno da subentrato, ma in generale si è notato un brusco calo del minutaggio che non era onestamente nell’aria. Dal rinnovo alla panchina, e senza più le coppe tra l’altro, il rischio è quello di un finale di stagione da desaparecido; ma quali sono i motivi dietro tale scelta di Ranieri?

Da Cristante ai consigli di Ranieri

C’è anzitutto un dato oggettivo che ha contribuito a questa minor presenza del prodotto del vivaio giallorosso in campo, ed è il ritorno di Cristante dopo il lungo infortunio. Bryan è un pupillo di Sir Claudio, che lo ha spesso preferito anche a Paredes, e va da se dunque che Niccolò sia scalato dietro in tale situazione. In generale l’utilizzo di Pisilli con Ranieri è sceso al 41,4% di muniti in campo, rispetto al 52,3% di Juric (dati Sofascore), e come detto è probabile che il tutto debba essere visto ulteriormente al ribasso, date le sole 6 partite di campionato in un calendario senza coppe.

Ciò che Pisilli dovrà fare è saper raccogliere i consigli di Ranieri, che anche di lui aveva parlato nella conferenza pre derby: “Cosa gli manca per incidere di più? L’esperienza, giocare di più. Lui e Baldanzi hanno freschezza ed un’imprevedibilità spiccata, sono due giocatori della Roma del futuro, sono bravi e sanno inserirsi molto bene. Pisilli quando tira vorrebbe spaccare la porta ma deve essere più tranquillo. Ha tutto, i tempi d’inserimento sono la cosa più importante e lui li ha”. Al giovane il compito di convincere il tecnico a puntare nuovamente su di lui.

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