È atterrato in mattinata, con la solita discrezione che lo accompagna da sempre, ma stavolta con un obiettivo ben preciso: ripartire. Paulo Dybala è tornato a Roma e lo ha fatto con la mente sgombra, il fisico rimesso a nuovo e una voglia che traspare anche solo guardandolo scendere dall’aereo. È arrivato intorno alle 10 di mattina, pronto a mettersi a disposizione di Gasperini a partire da domenica, quando inizierà ufficialmente il ritiro della Roma. Già da giovedì, però, la Joya sarà a Trigoria. Il programma è chiaro: una visita medica di controllo, poi la graduale ripresa del lavoro in campo. Sono passati più di cento giorni dall’intervento subito a Londra per sistemare la lesione al tendine semitendinoso sinistro. Da allora Dybala non si è mai fermato. Neppure in vacanza.
Un’estate da professionista: Maldive, ma senza sosta
Miami, Argentina, Maldive. Località da sogno, ma ogni tappa è stata accompagnata da un preparatore personale inviato dal club. Soltanto l’ultima settimana, trascorsa alle Maldive, è stata vissuta con una parvenza di vacanza vera. Accanto a lui c’era la moglie Oriana Sabatini e l’amico fraterno Leandro Paredes, con famiglia al seguito. Un addio condiviso, forse, quello del centrocampista argentino che ormai sembra prossimo al ritorno al Boca Juniors. Ma Dybala no: nessun trasferimento in Argentina all’orizzonte, almeno non adesso.
Mentre altri compagni come Mancini, Pellegrini e Pisilli hanno scelto gli stessi atolli per rilassarsi, Paulo ha mantenuto fede al piano impostato con lo staff romanista. Alimentazione controllata, sessioni di fisioterapia, lavoro atletico e concentrazione. La forma va ritrovata, ma la testa è già al campo.
Contratto, futuro e centralità nel progetto
Un anno di contratto ancora lo lega alla Roma. Ma è probabile che nelle prossime settimane Massara convochi l’agente della Joya per parlare di futuro, eventualmente spalmandone l’ingaggio e blindando uno dei simboli di questa nuova fase. Perché Dybala, oggi, non è solo un giocatore della Roma. È un riferimento tecnico, tattico ed emotivo. Gasparini lo vuole al centro del progetto, e lo staff sta già lavorando per metterlo nelle condizioni ideali.
Il saluto a Paredes e un gruppo che si ricompone
Unico dispiacere: l’imminente addio dell’amico Paredes. Il legame tra i due va oltre il campo, è familiare, viscerale. Ma anche qui la linea è chiara: nella Roma di Gasperini e Ranieri c’è posto solo per chi vuole davvero restare. E Paulo Dybala, oggi più che mai, vuole restare. E ripartire.
