Gasperini ha scelto la Roma. A Torino un po’ si interrogano, noi no: ci siamo abituati

Gasperini ha scelto la Roma. A Torino fanno le loro riflessioni, qui da noi nessuna offesa: anzi, ci siamo abituati. E un po’ orgogliosi lo siamo.

Emanuele De Scisciolo
Emanuele De Scisciolo - Direttore Responsabile
3 min di lettura

Non ci offendiamo, davvero. Anzi, ormai noi romanisti a certe reazioni ci siamo abbondantemente abituati. È bastato che Gian Piero Gasperini spiegasse – in maniera serena e razionale – perché ha scelto la Roma, ed ecco che sono fioccati editoriali, commenti e riflessioni. Uno su tutti, quello del direttore di Tuttosport, Guido Vaciago, che scrive: “Se un allenatore preferisce la Roma alla Juventus e lo fa – badate bene – su base razionale e non emotiva, la Juventus ha un problema. E questo senza che la Roma e i suoi tifosi si offendano (anzi dovrebbero essere orgogliosi).” Tranquilli, nessuna offesa. Anzi, sì, un po’ di orgoglio lo proviamo. Ed è anche giusto così.

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In fondo, le parole di Gasperini sono state chiare, sincere, difficili da travisare. Il tecnico, durante la conferenza stampa, ha raccontato con grande lucidità le ragioni che lo hanno portato a scegliere la Roma, nonostante la corte di altre squadre, Juventus compresa: “Ho avuto la sensazione che questa fosse la strada giusta. Al di là di tutti i rischi che mi vengono elencati, ho pensato che per la mia carriera, per il mio modo di esprimermi e di fare calcio, e per la possibilità di incidere, la Roma fosse la situazione giusta, fantastica da percorrere.”

Un ragionamento che va oltre le solite logiche di “palmarès” o di bacini di tifosi: Gasperini ha fatto una scelta di campo – e di calcio – che guarda alla possibilità di incidere, di portare le sue idee in un ambiente dove c’è fame di risultati, ma anche un enorme margine di crescita.

In una città dove il calcio è passione quotidiana, vera e totalizzante, e dove un progetto nuovo può ancora rappresentare una sfida affascinante per un allenatore con la sua esperienza. Che poi in altre piazze questa cosa venga vissuta con sorpresa, e che se ne discuta quasi come fosse un’anomalia, fa parte del gioco. A noi, sinceramente, fa solo piacere vedere che la Roma oggi è una scelta che si fa a mente lucida e non solo col cuore. Un segnale, forse, che qualcosa – anche fuori dai confini del Colosseo – sta cambiando.

Per noi, nessuna polemica, nessuna rivincita da cercare. Solo la consapevolezza che la Roma oggi rappresenta un progetto che attrae. Una piazza vera, passionale, che offre ancora il gusto di una sfida autentica. Se a Torino qualcuno si interroga, fa parte del gioco. Da queste parti, invece, ci si gode un allenatore motivato, convinto della sua scelta. E che di sicuro, da oggi, parlerà più con i fatti che con le parole. Ci siamo abituati. E ci va anche bene così.

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Giornalista, fondatore e direttore responsabile di SoloLaRoma.it. Da sempre racconto la Roma con passione, rigore e uno sguardo critico ma costruttivo. Credo in un’informazione indipendente, fatta da chi vive la squadra giorno per giorno, e dedicata a chi della Roma ha fatto una fede.
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