Issa Guglielmelli in ESCLUSIVA: “Dopo 8 anni alla Roma mi hanno detto che non avrei trovato più spazio”

L'intervista ESCLUSIVA a Issa Guglielmelli che ha vestito per 8 anni la maglia della Roma, prima di lasciare la squadra della Capitale

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Che la Roma sforni una grande quantitĆ  di giovani talenti non ĆØ una novitĆ . Basterebbe pensare a Calafiori, Scamacca, Frattesi, Pellegrini, Tahirovic, Bove, Pisilli e via dicendo per comprendere l’importante realtĆ  del settore giovanile. Nonostante ciò, ci sono anche coloro che per un motivo o per un altro ancora non sono entrati nel calcio che conta, ma che sperano di farne presto parte. Tra questi c’è Issa Guglielmelli che ha vestito la maglia giallorossa per ben 8 anni, prima di lasciare la squadra della Capitale.

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A parlarci della sua storia ĆØ stato proprio il talento classe 2006 in ESCLUSIVA: ā€œIo fin da piccolino vedevo giocare i bambini nel campetto qui dietro al circolo e senza sapere nemmeno una parola di italiano mi sono avvicinato a loro. Mi sono iscritto alla squadra della parrocchia e poi da lƬ ĆØ iniziato il mio percorso calcistico. Inizialmente ho trovato molta difficoltĆ  perchĆ© ero cicciottello però mi piaceva tanto giocare e con l’impegno sono migliorato molto più velocemente rispetto agli altri. Ho iniziato a giocare con i ragazzi più grandi, sono sempre stato uno che rosicava e questo mi ha spinto a dare il massimoā€.

Ha poi raccontato dell’approdo alla Roma: ā€œLa mia storia con la Roma ĆØ un pochino strana. Da piccolo ho fatto la differenza, ma non mi sarei mai immaginato di ricevere la chiamata della Roma. Per me era una cosa assurda perchĆ© avevo le torte di compleanno della Roma, quindi il tifo c’è sempre stato solo che non pensavo di finire a giocare a Trigoria con gli altri ragazzi. La trattativa? I miei genitori mi hanno detto che la Roma ha chiamato tante volte e spesso i miei non rispondevano o dicevano che mi trovavo bene al Sansa. Poi quando la squadra si ĆØ sciolta alla fine abbiamo ceduto. La Roma ha mandato Balzaretti a farmi visitare l’Acqua Acetosa, dove si allenava l’Accademy, e per quell’anno hanno detto di no perchĆ© dovevo andare a Trigoria ed era lontanissimo. Soltanto dopo qualche mese i miei genitori hanno ceduto. L’incontro con Balzaretti ĆØ stato comico perchĆ© io lo conoscevo dalle figurine dei Calciatori Panini, ma i miei genitori non sapevano chi fosse. Mio padre, infatti, ha fatto una gaffe chiamandolo signor Panzarelli e io mi sono imbarazzato e l’ho correttoā€.

Sull’importanza della sua famiglia: ā€œI miei genitori ne capiscono poco di calcio, sono sempre stati molto distaccati rispetto a tanti genitori. Nonostante tutto, mi hanno sempre sostenuto e per 8 anni mi hanno pagato un autista privato che mi portasse da casa a Trigoria e sono 50 minuti quando non ci sta trafficoā€.

Dalla vittoria del campionato all’addio dalla Roma

Tra i ricordi più belli di Issa Guglielmelli c’è sicuramente quello del campionato vinto nel 2022-2023. Un’annata storica di una squadra forte, ricca di talenti e della quale il classe 2006 ha parlato: ā€œCampionato vinto nel 2022-2023? Lo immaginavo, me lo aspettavo. Noi abbiamo mantenuto sempre un livello altissimo e tra noi c’era grande senso di competizione. Questo ci ha sempre portato a dare di più per non perdere il posto. Ciò ha facilitato il nostro percorso di crescita fino ad arrivare alla vittoria del campionato. All’inizio quello che più mi ha fatto rosicare ĆØ stato Mattia Almaviva. Lui ĆØ il giocatore più tecnico che io abbia mai conosciuto fino a oggi e andare agli allenamenti e subire 5 buste ogni volta faceva rosicare. Quindi subire tutte quelle umiliazioni mi ha portato a volere migliorare e diventare più forte di tutti gli altri. Non sono mai stato un giocatore falloso, cerco sempre di giocare pulitoā€.

Issa, inoltre, ha svelato un piccolo retroscena relativo alla finale contro il Milan: ā€œUna cosa che ci ha spinto a dare ancora di più in finale con il Milan ĆØ stato la loro presentazione. Sono arrivati con il pullman della prima squadra, noi invece con quello delle trasferte. GiĆ  da lƬ si vedeva che se la tiravano e ci ha spinto a dare il massimoā€.

Tornando indietro, poi, ĆØ impossibile dimenticare una delle partite che più lo ha reso celebre, ovvero quella contro il Borussia Dortmund al Lugano Champions Trophy del 2018: ā€œGol più bello? Uno contro la Sampdoria, che non ĆØ stato registrato, ma poi tutto conoscono quello contro il Borussia Dortmund. Parecchie persone lo hanno vistoā€.

Come sempre, però, dietro alla crescita di un calciatore c’è sempre il duro lavoro e la mano attenta di un allenatore. In particolar modo, Issa ha voluto ricordarne tre che, nell’arco della sua carriera calcistica, sono stati molto importanti: ā€œIl primo ĆØ mister Eugenio del Sansa che dal punto di vista umano ĆØ stato fondamentale, ĆØ quello al quale sono legato di più. Il secondo ĆØ Pietro Donadio che ĆØ stato il primo allenatore che ho avuto alla Roma, quello che mi ha spronato a migliorare. Io sono arrivato il secondo anno che la squadra si era giĆ  formata a Trigoria quindi loro erano più avanti di me. Pietro ĆØ stato molto incisivo sul mio percorso. Il terzo, invece, ĆØ stato lo staff che ha lavorato con il mister Antonio Rizzo. Nel modo in cui preparava le partite ĆØ stato unico, insieme al suo staffā€.

Allenarsi e vivere quotidianamente il calcio dentro le mura di Trigoria, inoltre, ha permesso a Issa di entrare in contatto anche con i calciatori della prima squadra. Queste le sue parole: ā€œHo parlato moltissime volte con Tammy Abraham, simpaticissimo, una persona alla mano. Ho avuto anche a che fare con El Shaarawy, si tratta di gente per bene. Ho giocato a biliardo con diversi giocatori come Zalewski e Bove, ho anche il video sul profilo, mentre uno che non tolleravo era Zaniolo perchĆ© non salutava mai, era considerato un maleducatoā€.

Ma tutte le storie belle, prima o poi, sono destinate a finire. E così anche quella tra Issa Guglielmelli e la Roma arriva al capolinea, dopo ben 8 anni. Una separazione che non è scesa giù al calciatore, soprattutto per le motivazioni date dalla società giallorossa che, come spesso accade nei grandi settori giovanili, ha preferito pensare al guadagno piuttosto che al futuro di un proprio talento.

Queste le parole di Issa: ā€œL’addio dalla Roma? Dopo 8 anni che stavo lƬ, ad agosto vengo convocato dal direttore del settore giovanile Vergine e mi dice che molti di noi non avrebbero più trovato spazio perchĆ© avrebbero fatto nuovi acquisti. Questa cosa mi ha fatto rosicare parecchio, ĆØ stata la stessa storia delle plusvalenze per la quale la Juventus ĆØ stata sanzionata. Quindi mettevano da parte noi del settore giovanile e ciò mi ha portato a giocare di meno nei mesi seguenti. La visione della Roma sul settore giovanile? Noi giovani siamo un investimento, ma nel momento in cui vuole fare cassa vende i giocatori. Prima acquista i giocatori dalla Slovenia, ad esempio, per 300 mila euro e poi li rivende a qualche milione ed ĆØ giusto per un loro resoconto. Da un punto di vista umano, però, ĆØ scorretta perchĆ© penalizzi persone come me che dopo 8 anni sono costretto ad andare via. Questi giocatori che arrivano spesso non sono mai più forti di noi, anche perchĆ© parliamo di un settore giovanile che ha vinto il campionato con tutte le migliori squadre d’Italiaā€.

L’infortunio e il futuro

Issa dalla Roma decide, così, di passare alla Reggina. Una seconda casa per il giovane classe 2006 dove si trova a giocare anche suo cugino, ma non sa di lì a poco cosa il destino gli ha riservato. Arriva la tanto attesa giornata di campionato in cui il giovane talento torna a Trigoria stavolta, però, da avversario. Ed è proprio nella gara che maggiormente ha a cuore che il classe 2006 si fame gravemente, rompendosi menisco, crociato e collaterale.

Questo il racconto di Issa: ā€œA dicembre ottengo il cartellino e vado a giocare alla Reggina con mio cugino, che tra l’altro si trovava nello stesso girone della Roma. Una delle ultime partite di campionato era proprio contro la Roma. Arriviamo a Trigoria, contro i miei ex compagni, e lƬ mi parte crociato, menisco e collaterale. Era destino, doveva succedere contro la Roma. L’azione ĆØ partita da centrocampo, Mattia Della Rocca fa questo tiro-cross che mi impatta sulla caviglia, mi si ĆØ girato il piede, sono caduto a terra e ho provato subito a rialzarmi. Non immaginavo di essermi rotto tutto. Poi ho capito di avere bisogno di una mano e Mattia mi ha aiutato a uscire dal campo. La prima cosa che ho chiesto quando sono uscito dal macchinario ĆØ stata quando sarei potuto tornare a giocare. Il medico mi ha detto che mi ero rotto menisco, crociato e collaterale, che non sapeva i tempi di recupero e se sarei potuto tornare a giocare. Io mi sono visto sgretolare le mura dell’ospedale intorno a meā€.

Un colpo basso per Issa che si rimette subito a lavoro per recuperare la condizione, sia fisica che mentale. Nonostante il momento di fermo e il ritorno al Sansa, sono diverse le offerte per il classe 2006 che preferisce rimandare al mittente: ā€œDopo l’infortunio sono tornato al Sansa perchĆ© avevo bisogno di un posto comodo e dove stavo bene. Un posto felice, dove ho iniziato a tirare i primi calci. Ci sono state diverse squadre che mi volevano e quella che mi ha maggiormente colpito ĆØ stato l’Heerenveen. Io ero ancora in fase di ripresa dall’infortunio, avevo la maturitĆ  e non aveva senso andare in Olanda. Poi ci sono state societĆ  di Serie D e Serie B che mi volevano, ma ho preferito riprendermi per beneā€.

Smaltito l’infortunio per Issa Guglielmelli ĆØ arrivato il momento di pensare nuovamente al suo futuro. Con tutta probabilitĆ , infatti, il giovane classe 2006 andrĆ  a giocare in America nella speranza di sbarcare presto in MLS. Queste le sue parole: ā€œFuturo? Ho scelto di andare in un college. Ancora non ho firmato, ma sto valutando perchĆ© ci sono diverse offerte. Punto ad andare in Florida, ho fatto il test d’inglese e non vedo l’ora di partire. Se dovesse tornare l’Heerenveen? Ti dico che andrei, considera che vado negli Stati Uniti con l’obiettivo di andare in MLSā€.

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