Lento e inesorabile avvicinamento alla sfida contro il Bologna per la Roma, in un clima di totale tensione e sfiducia, ed un epilogo che sembra già scritto. Al di là di quello che sarà il risultato finale della gara, Juric sembra ormai condannato al suo destino, che lo vedrà lasciare la panchina giallorossa in favore del terzo allenatore stagionale. Mancini potrebbe essere il prescelto, ma si vedrà, con il tecnico croato che paga non solo risultati non all’altezza, ma un rapporto con squadra e tifoseria ormai completamente deteriorato.
Radio romane che hanno chiaramente tanto di cui parlare, e Radio Radio Pomeriggio è intervenuto Paolo Marcacci per dire la sua: “Sappiamo che Dybala è incline all’auto-diagnosi. Personalmente non sono convinto che Mancini sia il nome favorito per sostituire Juric. Nei toni e nella mimica facciale ho visto un tecnico dimissionario, che ha emesso una mezza sentenza sul suo futuro. I senatori hanno un atteggiamento ministeriale, perché i loro meriti non sono collegati all’anzianità”.
Padovan e Pruzzo fanno eco: “stagione compromessa”
Non l’unico Marcacci ad esprimere il suo parere per nulla positivo, e a fargli eco è stato anzitutto Giancarlo Padovan a Radio Radio Mattino: “Credo che la partita con il Bologna non sia decisiva, Juric è già fuori. Sono molto curioso di vedere come si muoveranno i Friedkin per il nuovo tecnico. Attenzione però, il terzo allenatore che arriva deve essere decisivo, e la Roma non può giocare col fuoco. La sto vedendo andare pericolosamente verso il basso”.
Solito commento, rilasciato alla stessa emittente, anche da parte dell’ex attaccante giallorosso Roberto Pruzzo, sempre secco nei giudizi: “I Friedkin ci hanno spesso sorpreso, sono imprevedibili. Se la soluzione precipita sono costretti a cambiare in panchina. Non puoi sbagliare nella scelta di allenatore e amministratore delegato. Io al momento faccio fatica a trovare un allenatore che possa fare bene. La stagione è ormai compromessa“. Fra meno di 24 ore sarà Roma-Bologna, ma tutta l’attenzione della capitale è rivolta alla sosta per le Nazionali, che porterà ad una rivoluzione inevitabile e necessaria.