Dopo le prove rivedibili contro Cagliari ed Empoli, sono arrivati segnali importanti dalla formazione di Daniele De Rossi contro la Juventus. I giallorossi, infatti, sono riusciti a ritrovare quella compattezza tanto cercata dal tecnico romano, ma se da una parte l’equilibrio ha portato a maggiore consapevolezza dall’altra è venuta fuori la grande criticità della società capitolina, ovvero la manovra offensiva. La Roma è risultata compassata e lenta e risultati si sono visti, considerando che è stato solo uno il tiro in porta.
Dovbyk da rivedere?
Tra le grandi delusioni del match tra Juventus e Roma c’è sicuramente Dovbyk. L’attaccante ucraino non si è mai reso pericoloso, soprattutto a causa della marcatura stretta di Gatti e Bremer che non l’hanno lasciato neanche per un attimo da solo. Nonostante ciò, l’ex Girona nell’arco del primo tempo ha lavorato molto per la squadra, salvo poi calare nella seconda parte della partita. A sottolinearlo è stato lo stesso Daniele De Rossi che ha messo in luce anche un altro aspetto: ovvero il giro palla lento e ‘sterile‘ dei suoi uomini.
Queste le parole dell’allenatore della Roma: “Penso che più che lui quando avevamo la palla negli ultimi 20 metri dovevamo essere più rapidi nel toccarla e metterla dentro. Dovbyk farà gol e sembrerà ancora più forte quando tutta la squadra muoverà la palla più velocemente”. Dunque i giallorossi dovranno migliorare sotto tale aspetto anche e soprattutto per dare la possibilità a Dovbyk di segnare, visto e considerato che di palloni giocabili in area di rigore non ne sono praticamente mai arrivati contro la Juventus.
Pisilli e Koné: compiti non semplici
Tra gli altri temi da prendere in considerazione ci sono le prestazioni di Pisilli e Koné. Il centrocampista italiano, infatti, nonostante la complessità della gara ha dato prova di grande coraggio e generosità, mettendosi a disposizione dei compagni e delle richieste di De Rossi. Discorso diverso, invece, per il francese che al debutto con la maglia giallorossa si è ritrovato ad entrare nel momento più delicato della partita, ovvero quando la Vecchia Signora è salita in cattedra. Nonostante ciò, è stato un buon primo approccio del classe 2001.