Per la Roma è tempo di entrate. Dopo la cessione di Abraham e le voci sul possibile addio di Eldor Shomurodov, i giallorossi hanno bisogno di nuovi volti per il reparto offensivo. Uno dei nomi presi in considerazione sembrerebbe quello di Krstovic del Lecce. L’attaccante montenegrino, infatti, è uno dei preferiti non solo della società , ma anche di Gasperini. Un motivo in più per provare a portare a casa un calciatore che, nelle due stagioni trascorse in Serie A, ha timbrato il cartellino per 18 volte. Numeri non eccelsi, ma che potrebbero migliorare sotto la guida del Gasp.
A dare un importante indizio, inoltre, è stata la sorella del calciatore che ha postato una foto in palestra con Nikola che indossava la maglietta della Roma. Nonostante ciò, sono molti i dubbi sul calciatore. 25 milioni di euro, questa la cifra che Corvino vorrebbe per lasciarlo partire. Forse troppi per un attaccante esploso tardi e che nelle due stagioni in Italia ha fatto vedere tanta discontinuità .
Una maledizione senza fine
Se da una parte c’è chi potrebbe gioire dell’affare Krstovic, dall’altra c’è chi potrebbe non esserne così contento. Questo è sicuramente il caso di Eusebio Di Francesco che, ancora una volta, potrebbe vedere il suo prezzo pregiato andare via. Per capire ‘l’ancora una volta’ bisogna fare un passo indietro. Dopo l’esonero dalla società giallorossa, infatti, il tecnico italiano non è più riuscito a trovare continuità e fortuna all’interno dei club, caricandosi sulle spalle la nomea dell’allenatore dal bel gioco, ma con scarsi risultati.
Ed effettivamente questo è stato: via dalla Sampdoria a ottobre 2020, esonerato a febbraio del 2021 dal Cagliari e a settembre dello stesso anno dall’Hellas Verona, retrocesso con il Frosinone nell’annata 2023-2024 e con il Venezia nell’ultima stagione. Insomma un bottino tutt’altro che positivo, ma che ha una motivazione ben precisa che giustifica, almeno in parte, quanto fatto da Di Francesco.
In molte delle sue esperienze, infatti, il tecnico di Pescara ha visto partire i suo migliori calciatori, o durante l’estate o a stagione in corso. Prendiamo il caso del Verona. Durante la sessione estiva di calciomercato Di Francesco ha dovuto salutare due pilastri come Dimarco e Zaccagni. Per non parlare dell’esperienza a Frosinone dove è stata messa a disposizione del tecnico una squadra non adatta alla sua filosofia e alla massima divisione italiana, fatta eccezione per individualità come Soulé e Cheddira.
Ultima, ma non per importanza, è l’annata con il Venezia che esemplifica la maledizione di questo allenatore. Con la squadra in piena lotta per la salvezza, infatti, la società ha deciso di cedere a gennaio Pohjanpalo, capitano e punta di diamante della rosa. Una mossa folle e che ha condannato i lagunari alla Serie B.
Con tutto ciò non si vogliono giustificare i fallimenti di Di Francesco, ma semplicemente far spostare l’attenzione a quello che potremmo definire un ‘concorso di colpa’. Un allenatore che potrebbe intervenire sulle scelte di mercato di una società , oppure, restare a guardare un futuro che possa compromettere – di nuovo – il raggiungimento dei propri obiettivi. E, un Lecce senza Krstovic, potrebbe davvero iniziare con il piede sbagliato il proprio campionato.