Lione retrocesso in Ligue 2: la DNCG affonda la squadra di Fonseca, esplode il caso in Francia

Retrocessione shock per il Lione. Dal sesto posto alla Ligue 2: il club precipita per colpa dei conti in rosso. Europa League a rischio e top player in uscita. Ora è corsa contro il tempo per evitare il baratro.

Fabio Maffettone
6 min di lettura

Il calcio francese subisce uno scossone storico: l’Olympique Lione, sette volte campione di Francia, è stato retrocesso in Ligue 2, non per motivi sportivi, ma per un disastro economico giudicato insostenibile. La DNCG – organo di controllo economico del calcio d’oltralpe – ha certificato il tracollo finanziaro del club, che chiude la stagione con oltre 500 milioni di euro di debiti.

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La decisione arriva come una scure sulla squadra allenata da Paulo Fonseca, che aveva appena conquistato l’Europa League sul campo, ma che da mesi, si sapeva essere sull’orlo del collasso. Ora il futuro è appeso a un ricorso che potrebbe ribaltare tutto…o confermare il declino. Intanto il mercato si prepara ad esplodere, con tanti big (e volti noti della Serie A) pronti a cambiare maglia.

Il crollo del Lione: i motivi della retrocessione

Il verdetto era nell’aria da mesi, ma ora è ufficiale: il Lione è retrocesso nella seconda divisione francese. Lo ha comunicato martedì 24 giugno la DNCG. Una scelta maturata dopo mesi di allarmi e segnalazioni, culminati già a novembre 2024 con il blocco del mercato e l’imposizione di una drastica riduzione del monte ingaggi. Nulla è cambiato.

Il club ha provato a rispondere: in primo luogo ha diminuito la spesa salariale da 128 a 74 milioni di euro, successivamente ha completato la cessione di Rayan Cherki al Manchester City per 42,5 milioni. Queste misure – evidentemente – sono state giudicate tardive e insufficienti rispetto alla gravità del passivo già accumulato. Anzi, proprio l’incapacità di convertire in tempo utile queste plusvalenze in garanzie concrete ha spinto la DNCG a confermare la sanzione.

Ricorso immediato del Lione: comunicato duro e sfida aperta alla DNCG

La risposta non si è fatta attendere. Poche ore dopo l’annuncio della DNCG, la società lionese ha pubblicato un comunicato definendo la decisione “incomprensibile” e rivendicando di aver rispettato tutte le condizioni richieste dagli organi di controllo. Tra le misure adottate, l’OL cita nuovi apporti di capitale già formalizzati e, soprattutto, la cessione del 45% delle quote del Crystal Palace – il presidente del Lione John Textor è azionista uscente del club inglese – operazione presentata come garanzia concreta della stabilità finanziaria per la stagione 2025/2026.

Il club ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso entro i sette giorni previsti, con l’obiettivo di dimostrare la piena disponibilità dei fondi necessari e ribaltare una decisione che, secondo la dirigenza, non tiene conto degli sforzi effettuati negli ultimi mesi. La strategia prevede un percorso su più livelli: appello interno alla DNCG, eventuale passaggio davanti al Comitato Olimpico Francese e, in ultima istanza, ricorso al tribunale amministrativo.

Europa League e League 1, i possibili scenari

Nel frattempo, restano congelati gli scenari legati alla prossima stagione. Il Lione, sesto in classifica, aveva ottenuto l’accesso all’Europa League, ma ora la partecipazione è a forte rischio. In caso di conferma della retrocessione, il Reims potrebbe essere ripescato in Ligue 1 e lo Strasburgo potrebbe subentrare nelle competizioni europee. Il club francese è quindi non solo in bilico tra due categorie, ma anche tra due stagioni completamente diverse: quella della rilancio internazionale o quella della sopravvivenza in seconda divisione.

Effetto domino sul mercato: i big pronti a partire

Se la Ligue 2 dovesse diventare realtà, il mercato del Lione subirà un’esplosione. È impensabile che certi giocatori accettino di ripartire dal secondo livello francese, a cominciare dagli ex Serie A, già seguiti da diversi club: Nemanja Matic, Jordan Veretout, Ainsley Maitland-Niles e Tanner Tessmann sono tutti nomi che scaldano l’interesse di squadre italiane e non solo.

Tra i profili più appetibili figura Thiago Almada, 24enne fantasista argentino che ha già attirato le attenzioni del Benfica: 2 gol e 5 assist in 20 presenze, talento da tenere d’occhio. Attenzione anche a Corentin Tolisso, 30 anni, ex Bayern Monaco: quest’anno ha chiuso con 7 gol e 7 assist. Poi c’è il giovane Malick Fofana, esterno belga classe 2005, 5 gol e 4 assist in 29 partite. Inoltre in scadenza nel 2025 ci sono anche Tagliafico e soprattutto Lacazette, che a 33 anni non ha intenzione di finire in Ligue 2.

Il club dovrà valutare se monetizzare subito o perdere a zero a fine stagione. Il problema è che il valore di mercato dei giocatori potrebbe crollare a fronte della situazione sportiva. Insomma, il terremoto Lione è appena iniziato. E rischia di lasciare macerie ovunque: nel campionato, nel calciomercato e soprattutto nei piani di un progetto internazionale firmato John Textor che, oggi, appare più fragile che mai.

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Laureato in Economia Aziendale, diplomato in Giornalismo Sportivo. Sono cresciuto sognando di raccontare il calcio e il tennis. Scrivere di sport non è solo una passione: è il mio modo di vivere. Raccontarlo con lucidità e sentimento è la mia missione. Ogni atleta ha una storia che merita di essere raccontata. Io voglio essere quella voce.
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