Moggi si scaglia contro i Friedkin: “La società non esiste”

Piovono altre critiche nei confronti della gestione Friedkin, con Luciano Moggi che si è scagliato contro la società giallorossa

Redazione Solo la Roma
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Luciano Moggi

Dopo il pessimo inizio di stagione, la Roma ha deciso di affidare la guida della squadra a Claudio Ranieri, che dovrà risollevare le sorti di una squadra in completa difficoltà. La società ha scelto di puntare sull’esperienza dell’ex allenatore del Cagliari, che conosce bene l’ambiente essendo alla terza esperienza sulla panchina giallorossa.

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La decisione di accogliere Sir Claudio è arrivata direttamente da Londra, con i Friedkin che non si sono visti dalle parti della Capitale. E nemmeno dovrebbero vedersi nelle prossime settimane. Dopo aver viaggiato a lungo, Dan e Ryan hanno rimandato più volte il loro arrivo, fino alla scelta di tornare direttamente negli USA, senza passare da Trigoria.

A dire la sua riguardo la situazione societaria giallorossa e dell’arrivo del neo tecnico ci ha pensato Luciano Moggi, intervistato da TMW. Queste le sue parole rilasciate:C’è una società che non esiste, il problema non è Ranieri o altri allenatori. Quando fai una squadra con De Rossi, poi lo mandi via e prendi uno totalmente diverso da lui come Juric. Non voglio condannarlo per quello che non ha potuto fare, è abituato a giocare con un’altra squadra, la dirigenza non ha capito”.

Moggi: “I tecnici indicati erano due: Ranieri o Allegri”

Moggi ha poi parlato della scelta di Ranieri, indicando in Allegri quella che sarebbe stata l’unica altra alternativa: “Più che un allenatore ci vorrebbe un aggiustatore, uno che riesce a mettere in campo formazioni che possono soddisfare in una certa maniera, ma non solo quelle giuste. Se i giocatori sono abituati a giocare in un modo è difficile farli giocare in un altro. I tecnici indicati erano due: uno è Ranieri per l’attaccamento che ha alla causa e l’altro era Allegri“.

L’ex dirigente giallorosso ai tempi del presidente Anzalone ha così concluso: “Il primo farà il custode di qualcuno che gioca in un modo e tenterà di farlo giocare in un altro, il secondo ha dimostrato di saper far rendere in certi ruoli chi gioca in altri. È stata presa una decisione molto positiva per mettere in risalto la Roma, ma la società non sa quello che deve fare”.

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