L’era Gasperini è iniziata, con l’ultimo tassello burocratico messo a segno. Da pochi minuti è ufficiale il suo arrivo in giallorosso, e a questo sono seguite le prime parole ai canali ufficiali della Roma: “Le prime impressioni sono indubbiamente molto positive. Sono venuto oggi per la prima volta a Trigoria, un centro sportivo che non conoscevo ed è meraviglioso, funzionale, il meglio per chi vuole lavorare in queste situazioni. Perché la Roma? È una grande sfida, ho bisogno di avere una sfida importante, di sentire grande passione. Questo mi ha dato grande entusiasmo, la possibilità che mi hanno dato Ranieri, la società, la Proprietà. Un’adrenalina di cui avevo bisogno per fare qualcosa di buono”.
Proprio la voglia di un stimolo nuovo ciò che ha spinto Gasperini a cambiare: “La Roma ha una grande passione dietro, vuole raggiungere grandi traguardi. Secondo me ci sono tutte le condizioni perché c’è una proprietà forte che ha voglia di far crescere il club e portarlo ad alti livelli, c’è una persona come Ranieri che da solo è una garanzia per piazza e tifosi, c’è un direttore sportivo giovane ma con dietro una capacità di lavoro, anche di scouting, che ho avuto modo di constatare. Credo ci siano le condizioni migliori per fare un buon lavoro come dicevo”.
“Voglio mettere in pratica le mie caratteristiche anche a Roma”
Il connubio tra “calcio di qualità” visto nella capitale ed ambiente un mix vincente per arrivare a scegliere i colori giallorossi: “Quando venivo a giocare qui, prima da giocatore e poi con Genoa e Atalanta, ho sempre trovato una squadra che giocava con qualità, in un ambiente che spingeva molto. Magari in questi ultimi anni ha avuto un po’ di calo, ma l’arrivo di Ranieri ha ridato forza di nuovo e anche risultati importanti. Nonostante gli ultimi anni non siano stati all’altezza delle aspettative, Roma rimane un ambiente che se riesci a fare calcio e riesci a dare anche un buon modo di giocare, oltre al risultato, può aiutare molto”.
Un’identità ben precisa quella che traspare nei gruppi allenati da Gasperini, ma cosa deve fare un calciatore per essere adatto a lui? “Deve giocare bene (ride, ndr). Sarebbe facile dirla così ma non credo ci siano segreti. Il mio modo di giocare rispecchia le mie caratteristiche. Le mie squadra hanno sempre giocato in un certo modo, con intensità e aggressività, e siamo sempre stati una squadra che ha fatto molti gol, che ha pensato a fare un gol in più dell’avversario piuttosto che prenderne qualcuno in meno, anche se negli ultimi anni abbiamo migliorato la fase difensiva. Le caratteristiche dopo tanti anni di Serie A si conoscono, voglio metterle in pratica anche a Roma“.
“Impegno mio e della squadra sarà quello di portare i tifosi dalla nostra parte”
Non si può dire che tra popolo giallorosso e Gasperini sia corso buon sangue fino ad ora, ma il tecnico è pronto a conquistarlo: “I romanisti li ho sempre visti come un esempio di grand entusiasmo, è uno stadio sempre pieno. La prima cosa che dovremo fare io e la squadra sarà riuscire a portarli dalla nostra parte, e lo si potrà fare attraverso delle prestazioni convincenti, dove la gente si identifica nella propria squadra, al di là del risultato. Riuscire a giocare delle buone gare, con la gente soddisfatta di vedere il gruppo giocare in quel modo, poi il risultato è quello che fa tutto”.
La carica giusta c’è insomma, e l’ambiente è pronto a compattarsi attorno a questo nuovo corso: “Probabilmente sarò un po’ emozionato quando sarà il momento, ma credo che dopo tanto tempo sarà un attimo, per poi pensare al campo. Un pensiero per i tifosi? Il mio impegno e quello della squadra sarà quello di portarli dalla nostra parte, sarà il primo compito che dovremo fare”.