Roma si evolve con Ranieri: chi scende e chi sale nelle gerarchie?

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Francesca Rofrano
7 min di lettura
Claudio Ranieri

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Lo 0-0 contro il Cagliari alla prima giornata di Campionato poteva già essere una sorta di campanello d’allarme per il prosieguo della stagione. Ma chi si sarebbe mai aspettato che, soltanto 15 gare dopo, la Roma si sarebbe ritrovata a fare i conti con la zona retrocessione? Zona retrocessione, proprio così, la squadra passata tra le mani di De Rossi, poi tra quelle di Juric e adesso nelle sapienti mani di Ranieri, si ritrova a +5 punti dal Venezia fanalino di coda e a soli due punti di distacco dal Como che, attualmente, occupa il diciottesimo posto. Una situazione a dir poco inaspettata e che di certo mette i brividi a tutti i tifosi, che mentre il sole di agosto si assopiva, sognava già il ritorno in Champions League.

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Dopo la quasi disastrosa avventura di Juric sulla panchina della Roma, è stato chiamato dai Friedkin Claudio Ranieri, per provare a fare leva sul senso di appartenenza della squadra, più che sul piano tattico; più sul ritrovare la fiducia in sé stessi, che nella tecnica, che diciamoci la verità, ai calciatori giallorossi non manca di certo. L’intervento di Sir Claudio è dunque pensato proprio per rivoluzionare lo spogliatoio, giocare un calcio più semplice ma proficuo. Sebbene dal fatidico 3-2 contro il Bologna siano arrivate due sconfitte ed un pareggio contro il Tottenham in Europa League, si può dire che seppur con fatica, la Roma stia provando ad assorbire i principi che l’allenatore ex Cagliari vuole trasmettere.

Ndicka ed Hummels con la maglia della Roma
Ndicka ed Hummels con la maglia della Roma

Ranieri cambia tattica: Hummels e Paredes al top

Pensare che Ranieri abbia messo mano soltanto al modulo con cui la Roma scende in campo è certamente cosa sbagliata, anzi. Il tecnico ora è diventato una sorta di faro proprio per provare a riassestare il percorso dei giallorossi, andando a sistemare tutte quelle falle in uno spogliatoio che risultava a tratti disgregato. La comunicazione di Ranieri è alquanto lineare, sia durante le conferenze stampa, provando a trasmettere l’idea che non è tanto questione di moduli, ma di stato di benessere dei giocatori, disposti a sputare sangue sul campo ed onorare la maglia dal primo all’ultimo secondo sul rettangolo verde di gioco.

Niente più alibi dunque, niente più adattamenti strani che possano andare ad inficiare sulla linearità del gioco, ma una stabilità nelle gerarchie per ritrovare il quadro totale della situazione, non tenendo conto né dei soldi spesi sul calciomercato per portarsi a casa uno piuttosto che l’altro giocatore e né facendosi influenzare dal valore di un giocatore. Tralasciando Mile Svilar che ovviamente merita un posto da titolare inamovibile, Claudio Ranieri ha ben pensato di stravolgere la difesa: Mats Hummels è stato rivalutato ed è stato posto al centro della difesa, accanto a Ndicka e Mancini che del pacchetto difensivo è anche il giocatore più propositivo.

Anche Leandro Paredes, messo totalmente da parte da Juric, tanto da far riprendere le voci di un possibile addio già a gennaio, è stato ripescato da Ranieri, dopo essersi conquistato la sua fiducia, in un centrocampo a due più con Koné che con Cristante. Ma per ogni calciatore che sale nelle gerarchie, c’è qualcuno che scende ed in questo caso Lorenzo Pellegrini è il sacrificato della situazione.

Pellegrini e Le Fee perdono quota

Dopo averne esaltato le qualità sia di leadership che tecniche, Ranieri ha deciso di preservare Pellegrini a seguito di una prestazione poco felice con il Napoli ed ora il Capitano dovrà provare a risollevare il proprio profilo. Ranieri infatti avrebbe intenzione di dimezzare le responsabilità a suo carico che lo hanno inesorabilmente schiacciato negli ultimi mesi, provando a dargli un input per fargli ritrovare tranquillità. E già nella conferenza stampa pre-Atalanta, il giocatore è apparso più sereno rispetto alle ultime uscite. Che sia dunque la sfida contro il Lecce quella della rinascita?

Lorenzo Pellegrini, Roma
Lorenzo Pellegrini, Roma

Ma se per Pellegrini ci può essere una sorta di redenzione, per Enzo Le Fee non sembrano esserci speranze. Il calciatore è apparso troppe volte sfiduciato e non contento della sua avventura a Roma e, nonostante gli oltre 20 milioni spesi sul mercato, Ranieri non gli ha regalato neanche un minuto sul campo in queste prime tre partite e, difficilmente, lo farà contro il Lecce. È sempre più probabile dunque che l’ex Rennes possa trovare nuova sistemazione già a gennaio, concludendo così la sua esperienza da inosservato speciale.

Da Baldanzi ad Hermoso, quante incognite

Sparito dai radar anche Tommaso Baldanzi, dopo i 45 minuti contro il Napoli, ma difficilmente Ranieri potrà permettersi di non approfittare di un talento cristallino come quello dell’azzurrino, fantasista capace di trovare il LA per riaprire la partita; d’altrocanto però se il giocatore non riuscisse “a ribattere colpo su colpo” allora il declino nelle gerarchie potrebbe essere inevitabile.

Da citare infine, per dovere di cronaca più che altro, sono Zalewski e Mario Hermoso. Il primo non ha mai regalato grandi sicurezze, tanto meno con Claudio Ranieri. Inoltre, con il contratto in scadenza al 30 giugno 2025 è sempre più probabile che il giocatore vada via già a gennaio. Diversa la situazione per Mario Hermoso, infortunato e che non riuscirà a recuperare neanche per il match contro il Lecce, ma che a gennaio potrebbe già far ritorno in Spagna.

La tripletta di partite con Lecce, Como e Parma, con Braga e Sampdoria di mezzo, servirà dunque a Claudio Ranieri per mettere a punto il suo piano ideale, e provare a comprendere fino in fondo chi potrà far parte della Roma del futuro e chi, invece, rimarrà soltanto un ricordo amaro di questo 2024.

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Appassionata di calcio in tutte le sue infinite sfaccettature, dal campo fino ad arrivare al calciomercato. Entusiasta di poter raccontare tutto ciò che riguarda il Magico mondo della Roma.
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