È tempo di mettere in archivio un’altra giornata di Serie A, che si è rivelata alquanto amara. Ancora una sconfitta per la Roma, è vero, ma quello che si è potuto apprendere di più da un match come quello contro l’Inter è sicuramente la mancanza di carattere e personalità da parte dei giallorossi. Una situazione ai limiti del paradossale se si pensa che al comando c’è un certo Ivan Juric che, di coraggio, ne ha sempre avuto da vendere. La sfida che sarebbe dovuta essere l’emblema della rinascita della squadra capitolina, è risultata invece scarsa sia nelle intenzioni che nel risultato. Una partita che poi si è rivelata essere senza troppi colpi di scena e che, a dirla tutta, è stata sbloccata più a causa di un errore individuale che dalla bravura degli avversari.
Un match simbolo di un calcio sempre più asfissiante, ma che ha messo in risalto, almeno per i giallorossi, l’assoluta mancanza di aggressività, quella tipica della Lupa. Altri tre punti persi e la classifica che, per la Roma, si fa sempre più malinconica ed il malcontento generale, al netto di un cambio di marcia radicale e repentino, indubbiamente non potrà far altro se non continuare a crescere.
Roma, tra problemi e capri espiatori
La Roma adesso è decima in classifica e, ormai, l’ultima vittoria risale ad un mese fa, quando la nuova gestione di Ivan Juric portò alla vittoria contro l’Udinese. Tre punti conquistati ed una sottile distrazione momentanea, per poi tornare a perdersi tra tutti i fili intricati di un ambiente che non è al 100%. I gol non arrivano, la costruzione del gioco, spesso, risulta lenta e prevedibile ed in più la fase difensiva sembra a tratti sconnessa ed in quel caso diventa anche difficile affidarsi solo ed esclusivamente a Svilar. A dire dunque che si tratta di una Roma senz’anima, non si compie di certo peccato.
È inutile puntare in questo caso il dito contro un giocatore come su un altro: Zalewski, infatti, autore del pasticcio che ha portato poi al gol di Lautaro, non è altro che l’emblema di un’insicurezza generale che incombe sulla squadra. Così come, gli evidenti errori commessi da Celik non sono certamente additabili come l’unica causa del disastro giallorosso. Anche perché questi stessi giocatori, in passato, sono risultati utili ed efficienti, quando messi nella giusta condizione, tecnica e tattica. Vedere un Dybala terzino, forse, è stata la cosa che ha più ferito i tifosi della Roma che hanno visto il loro idolo sacrificato in una posizione che lo sfianca terribilmente e che non permette di dar sfogo alla propria creatività. Come una farfalla rinchiusa in una teca, che ripetutamente, ma senza successo, tenta di infrangere quella parete.
Una Roma senza rimpianti: ma quanto sono vere le parole di Juric?
A lasciar ancora più attoniti alcuni tifosi della Roma, sono le parole di Ivan Juric a fine gara. Certo, è compito del tecnico cercare i lati positivi della sfida, per poter ripartire proprio da quelli, ma quel che risulta più strano è che spesso e volentieri il tecnico commenta il tutto, come se avesse guardato la partita sintonizzato su un canale diverso. “Non si vedeva nessuna differenza tra Inter e Roma, vedo le cose in cui siamo migliorati e la sensazione globale è positiva”.
Ma quanto sono vere queste parole? Se è vero che anche l’Inter non ha giocato una partita all’altezza delle aspettative, è altrettanto vero che il cinismo del gruppo nerazzurro è stato maggiore. Tant’è che proprio approfittando di un errore, la partita è stata sbloccata e vinta. Quindi se a livello tattico, entrambe le squadre hanno disputato una partita decente, è difficile non notare quell’atteggiamento diverso nella squadra di Simone Inzaghi. La Roma di Ivan Juric ha infatti tirato in porta più degli avversari, risultato? Una partita e tre punti persi.
I problemi dunque sono tanti e a volte risulta inutile nascondersi dietro un “Va tutto bene”, anche perché scavando in profondità, vengono a galla lacune sempre più grandi. Ed ancora, risulterebbe poco produttivo giustificandosi con la sfortuna. In questo momento, infatti, sembra quasi che la Roma si stia trascinando in attesa che arrivino tempi migliori. Lo scenario dunque appare sempre più pericoloso e tutto ciò sembra assumere i connotati di un fine ciclo, già arrivato. Da qui partono ovviamente tutte le voci sul possibile esonero di Ivan Juric, e della possibilità di rivedere Daniele De Rossi sulla panchina giallorossa. Ipotesi alquanto irreale, poiché implicherebbe una sorta di passo indietro da parte della società, che ammetterebbe così un errore di valutazione a priori.