Pogba torna in campo col Monaco: debutto in Ligue 1, obiettivo Bleus e le accuse alla Juventus

Dopo la squalifica per doping e l’addio tra le polemiche alla Juventus, Pogba riparte dal Monaco: esordio in Ligue 1, accuse al club bianconero e l’obiettivo di tornare nella Francia di Deschamps per il Mondiale 2026.

Fabio Maffettone
6 min di lettura

Paul Pogba riparte da casa, o quasi. Dopo anni vissuti tra Manchester e Torino, il centrocampista francese torna finalmente in campo: lo farà con la maglia del Monaco. Secondo quanto riportato da Le Parisien, Il Polpo firmerà a parametro zero un contratto biennale.

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È il primo approdo di Pogba in Ligue 1, proprio lui che con la Francia ha vinto un Mondiale ma non aveva mai calcato i campi del massimo campionato nazionale. Ora ci arriva con qualche anno in più, 32 compiuti lo scorso marzo, tante ferite addosso – fisiche, morali, giudiziarie – ma con una voglia ritrovata: quella di chi ha visto la fine da vicino e ha scelto di non mollare.

È una ripartenza, sì, ma senza retorica: è un’ultima occasione, e lui lo sa. Paul non rientra da un infortunio qualunque, ma da quasi tre anni di caos, tra guai fisici e una squalifica per doping che ha rischiato di chiudergli la carriera. Ad oggi Pogba è un’incognita enorme, ma anche uno dei pochi che possono ancora sorprendere. La domanda adesso è una sola:  può ancora essere competitivo?

La parabola discendente di Paul Pogba

Chi guarda solo le ultime stagioni rischia di dimenticare chi sia Paul Pogba. Un fuoriclasse, vero. Uno di quelli che spostano gli equilibri. Alla Juventus ha fatto cose mostruose: quattro scudetti, una finale di Champions. A Manchester ha portato a casa un’Europa League, nella Francia ha brillato fino al trionfo del Mondiale 2018 con gol in finale. Tra il 2012 e il 2019 è stato – senza dubbio – uno dei migliori centrocampisti al mondo: fisicamente dominante, tecnicamente totale.

Il problema è che quel picco è durato poco. Sette anni scarsi, poi l’inizio della discesa. L’infortunio alla caviglia nel 2019 è stato il primo vero crollo. Sei mesi fuori, un recupero lungo, e da lì il fisico ha iniziato a tradirlo. Le ricadute sono diventate routine. Il Pogba dominante, improvvisamente, non c’è più stato. Con i Bleus ha vinto pure la Nations League nel 2021. I colpi non sono spariti, ma sono diventati sempre più rari. I minuti calati, la fiducia pure. Da protagonista, è scivolato lentamente ai margini. 

Nel 2022, il ritorno alla Juventus. Per un centrocampista, 29 anni dovrebbero significare il momento perfetto: maturità, tanta esperienza alle spalle, fisico ancora nel pieno, testa più lucida. Invece, Paul si è ripresentato a Torino con più dubbi che certezze, racimolando solo dodici presenze in due anni. Una comparsa. E oggi, a 32 anni, non può più permettersi di sbagliare. Il Monaco è la sua ultima chiamata.

Pogba-Monaco: il piano per tornare nella Francia di Deschamps

Grazie alla riduzione della squalifica per doping – da quattro anni a diciotto mesi – Paul Pogba è tornato arruolabile già a marzo. Libero, di nuovo sul mercato, le offerte non sono mancate, ma erano tutte fuori fuoco. Arabia Saudita, MLS, mete dorate ma lontane dalla competizione vera. L’Al Ittihad gli ha messo sul piatto milioni, gli Stati Uniti gli garantivano una vita comoda a Miami. Scelte semplici, lucrative, ma senza valore sportivo.

Pogba ha detto no. E non per orgoglio, ma per un motivo ben preciso. Vuole tornare in Nazionale in tempo per il Mondiale 2026. Per farlo, serviva un club europeo, visibile, competitivo. Il Monaco, in questo, è stata la mossa più logica. Il CT della Francia Deschamps non ha mai chiuso la porta al ritorno de La Pioche. Tutto dipenderà solo da una cosa, la tenuta fisica. Pogba non gioca dal 3 settembre 2023.

L’obiettivo è chiaro: farsi trovare pronto sin da subito. I monegaschi cominceranno la preparazione sabato, il ritiro scatterà il 13 luglio, la Ligue 1 a metà agosto. Curioso: sarà l’esordio assoluto in questo campionato, che aveva lasciato a 16 anni dopo la trafila al Le Havre.

Pogba accusa la Juventus: “Mi hanno abbandonato”

Paul Pogba si è raccontato senza filtri ai microfoni di TF1. Niente frasi preparate, solo la sua verità. Dopo la squalifica per doping, il centrocampista francese si dice pronto a riprendersi tutto: “Sono mentalmente e fisicamente pronto. È solo una questione di tempo. Non vedo l’ora di tornare in campo, a 32 anni, come se fossi ancora un ragazzino”.

Pogba, nel suo racconto, non risparmia critiche alla Juventus: “Mi dissero che avrei smesso con il calcio. Quattro anni in un colpo, senza nemmeno ascoltarmi…”. Ma è il trattamento ricevuto dal club a lasciarlo più amareggiato. Pogba si aspettava supporto. Invece, ha trovato distacco. “Credevo di essere in guerra contro l’antidoping, non contro la Juventus. Ho chiesto di poter avere un preparatore, qualche massaggio. Ero ancora un giocatore della rosa. Ma non mi è stato concesso nulla. Non mi hanno sostenuto. Non ne ho capito il motivo”. Parole di chi ha sofferto. Un addio freddo. Silenzioso. Ora riparte da un’altra meta, con un’idea precisa in testa: dimostrare qualcosa a sé stesso. E a chi lo ha già dato per finito.

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Laureato in Economia Aziendale, diplomato in Giornalismo Sportivo. Fare il giornalista è il mestiere che sognavo da piccolo. Calcio e tennis sono la mia passione, raccontarli con cuore, passione ed occhio critico è la mia missione.
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