Un gennaio intenso, fatto di un calciomercato che porterà nuovi innesti e di un campo che vede la Roma in viaggio verso Bologna, per cercare una vittoria che dia continuità alle ottime cose mostrate nel derby. Ranieri ha sottolineato l’importanza della trasferta in terra emiliana, una partita che può regalare spiacevoli sorprese se sottovalutata e che vanificherebbe la vittoria sulla Lazio se persa. Sull’aereo che porterà i giallorossi nella terra del tortellino e della lasagna anche la sorpresa Alessandro Romano, giovane della Primavera aggregato alla prima squadra.
Ranieri lo aveva detto che pescare dal basso sarebbe stata un’opzione, e l’occasione eccola qui. Con Cristante ancora ai box ed un Le Fée ufficiale ieri sera al Sunderland, i centrocampisti latitano, cosa che si sposa perfettamente con la prima volta del mediano classe 2006 tra i “grandi”. Un nome italianissimo ma una nazionalità diversa, visto che Romano è svizzero, più precisamente di Winterthur, dove ha mosso i primi passi da calciatore prima di accasarsi del settore giovanile della Roma nel 2022. Dopo l’ottima stagione dell’anno scorso, sotto età, con Guidi (2 gol in 20 presenze), si sta confermando anche con Falsini.
Nel 4-3-1-2 disegnato dal tecnico, Romano risulta essere il metronomo della squadra, posizionato subito davanti alla difesa e con il compito di far girare la squadra. Mancino di piede, fisico statuario, ottime doti di palleggio, e presenza nella Nazionale svizzera fanno di lui un giocatore estremamente interessante, che anche Ranieri ha notato. L’eurogol che ha deciso il derby con la Lazio dello scorso settembre è stata a ciliegina sulla torta di una prima metà di stagione ottima in Primavera, che gli è valsa dunque la convocazione in prima squadra a Bologna.
Centrocampo da rimpolpare
Va bene Romano, perché vedere giovani calciatori promettenti affacciarsi al calcio che conta fa sempre ben sperare, ma resta il fatto che il centrocampo giallorosso sia da rimpolpare. L’episodio della tifosa in lacrime con Frattesi alimenti le voci di una possibile partenza dell’interista, con i Friedkin pronti a fare follie per superare gli innumerevoli ostacoli di tale operazione. Dietro di lui tanti nomi, da Reitz a Doucouré, fino a più economici Bondo, Prati e Makoumbou, con poco più di 20 giorni a disposizione di Ghisolfi per agire.