Claudio Ranieri non si illude. La qualificazione alla Champions League è possibile, sì, ma solo come frutto di una serie di eventi favorevoli che potrebbero verificarsi nell’ultima giornata. L’allenatore giallorosso non la vede come un obiettivo realistico, bensì come una remota eventualità. Che ci sia anche un pizzico di scaramanzia dietro le sue parole lo sa solo lui, ma è chiaro che il destino è nelle mani della Juventus.
La Roma, reduce da un girone di ritorno da sogno, può solo fare la sua parte: vincere contro il Torino domenica sera e poi restare in attesa del verdetto del Penzo, dove Eusebio Di Francesco tenterà un’impresa quasi impossibile col suo Venezia contro i bianconeri.
Europa League, obiettivo concreto
La sfida contro il Torino resta decisiva anche a prescindere dalla Champions. Vincere significherebbe assicurarsi almeno un posto in Europa League, evitando così i calcoli su Lazio-Lecce e, soprattutto, l’approdo in Conference League, considerato un obiettivo al ribasso.
È l’ultima fatica stagionale, prima del meritato riposo e dell’addio (o meglio, arrivederci) di Ranieri alla panchina. “Quando smetterò dovrò pensare a fare il bene della Roma in un altro modo“, ha detto Sir Claudio. L’addio da tecnico si trasformerà in una nuova forma di vicinanza, più discreta ma non meno influente. Il suo ruolo sarà fondamentale anche per guidare Florent Ghisolfi, in un mercato dove non si potrà sbagliare nulla. Le restrizioni imposte dal fair play finanziario impongono precisione e visione, e la Roma dovrà operare con intelligenza.
Come scrive il Corriere dello Sport, riuscire a centrare la Champions regalerebbe al club una boccata d’ossigeno economica non indifferente: 50 milioni solo per l’accesso alla fase a gironi, senza contare i potenziali ricavi successivi. Ma a prescindere da questo, la qualificazione all’Europa, già in tasca, è un risultato da non sminuire.