Concentrarsi su un presente che puĂ² ancora regalare gioie alla Roma, in una delle stagioni piĂ¹ complicate della sua recente storia, è giusto, ma avvicinandosi ad aprile è doveroso volgere lo sguardo al futuro. Da molti giocatori in bilico, vedi Pellegrini corteggiato da Inter e non solo, a quella benedetta questione allenatore, molto piĂ¹ in alto mare di quanto ci si potesse aspettare a questo punto dell’anno. Il post Ranieri è un tema che fa quasi paura nella capitale, e non è un caso che la societĂ abbia provato a piĂ¹ riprese a convincerlo a rimanere in sella.
Invano perĂ², perchĂ© la permanenza si Sir Claudio non s’ha da fare: il tecnico ha ribadito a piĂ¹ riprese di voler uscire di scena e passare al dietro le quinte, e la Roma ha estremo bisogno di dirigenti competenti che muovano i fili del club. Chi dunque al suo posto? Bella domanda, con tante suggestioni che si alternano: da un Farioli pupillo di Ghisolfi al meno appariscente Montella, fino ai proibitivi Ancelotti e Allegri, se non altro per questioni economiche, e addirittura al sogno Conte, che sembra perĂ² orientato a proseguire sul progetto Napoli. I due profili da seguire con maggiore attenzione sono per il momento Sarri e Gasperini.
Sarri con esperienza, Gasperini tra mille dubbi
L’ex tecnico della Lazio, ad un anno dalle sue dimissioni, ha molta voglia di rimettersi in gioco, possibilmente in Italia come da lui stesso ammesso, e perché dunque non la Roma? Sarebbe per lui un progetto intrigante, con giocatori che stima, vedi Paredes, e sul quale è possibile lavorare, magari pure con la possibilità di giocare in una competizione europea. Sarri inoltre ha esperienza da vendere, sia nella capitale, sponda biancoceleste, che in Juventus, Napoli e Chelsea, club di un certo spessore.
Un candidato da tenere sott’occhio, esattamente appunto come Gasperini. L’addio all’Atalanta a fine anno è possibile, soprattutto se non avrĂ dalla societĂ garanzie adeguate circa la possibilitĂ di lottare per lo scudetto nel suo ultimo anno di contratto (non rinnoverĂ oltre il 2026). A Ranieri piace, su questo non c’è dubbio, ma riuscirebbe a replicare a Roma ciĂ² che ha fatto a Bergamo? Avendo lavorato per 9 anni in un ambiente virtuoso, economicamente impeccabile e con la giusta dose di pressioni, i dubbi sono legittimi.