Retegui verso l’Arabia: un colpo al cuore della Nazionale

Un colpo pesante quello che la Nazionale italiana dovrà incassare: Retegui, infatti, si trasferirà in Arabia Saudita, lasciando così il calcio europeo e, soprattutto, quello italiano

Lorenzo Gulino
3 min di lettura

Da quando l’Arabia ha preso il sopravvento tutto è cambiato. Il mercato italiano rimane in attesa delle maxi offerte del campionato saudita nella speranza di cumulare più denaro possibile. Il risultato? Da che gli arabi puntavano sui vecchietti del nostro campionato, come Brozovic per esempio, la tendenza si è lentamente spostata su giocatori anche più giovani. Calciatori dotati e che avrebbero ancora potuto dire la loro nel calcio che conta, ovvero quello europeo. L’esempio lampante di questi giorni, infatti, è Retegui. Circa 68 milioni nelle casse dell’Atalanta e 16 milioni più 3 di bonus in quelle del calciatore per ben 4 stagioni.

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Da Milinkovic-Savic a Retegui

Non mi scende giù. Ancora non mi capacito di come un giocatore, nel pieno della sua carriera calcistica, possa cedere ai soldi e mettere da parte ogni forma di aspirazione personale. Alla fine tutti da bambini sogniamo di giocare la Champions League e vincerla. Tutti sogniamo di essere acquistati dal Real Madrid o dal Barcellona di turno e diventare leggende del calcio. Eppure, tutto ciò sembra essere svanito. E non di certo per colpa di Retegui, sul quale a breve tornerò, ma già dall’addio alla Lazio di Milinkovic-Savic.

Negli ultimi anni faccio fatica a ricordare un centrocampista così dominante fisicamente, tecnicamente e tatticamente in mezzo al campo. Sicuramente l’attaccamento al denaro di Lotito ha contribuito, ma quello che mi chiedo è come il serbo non abbia esplorato piazze come quella di Liverpool, di Madrid, di Barcellona, per cedere alle lusinghe arabe. E penso che, al di là della fede calcistica di ognuno di noi, fosse oggettivo che l’ex biancoceleste fosse uno dei 5 centrocampisti più forti d’Europa. A loro evidentemente va bene così, ma per me ogni volta è un colpo al cuore.

Una Nazionale che va a fondo

    Il colpo, fidatevi, che non lo incasso solo io. Molte volte i signori che si trovano nei piani alti di questo fantastico sport si dimenticano che il calcio è del popolo. Fa parte del DNA di ogni italiano e italiana e vedere questi scenari fa calare ogni tipo di coinvolgimento emotivo. Ne sa qualcosa la Nazionale. Oggi più che mai ci viene difficile pensare al futuro dell’Italia, anche perché non le si riesce a dare neanche una parvenza presente. Retegui, andando a giocare in Arabia, rischia di uscire fuori dai radar del calcio che conta e lo stesso Kean, nonostante le voci relative alla sua permanenza alla Fiorentina, potrebbe dire addio a causa della clausola valida fino a metà luglio. La fine di un’era? No, perché forse il pericolo è ben più grande, ovvero quello di un’era mai iniziata. E poi ci lamentiamo se in Azzurro non abbiamo giocatori all’altezza…

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    Sono Lorenzo Gulino, meglio noto come Lollo Pillar, giornalista sportivo iscritto all'Albo e laureato in Scienze della Comunicazione. Amo il calcio in tutte le sue sfaccettature, ma ho anche tante altre passioni come il mondo della musica e del doppiaggio. Creo contenuti sui miei canali social, andando ad intervistare personalità importanti dei tre contesti descritti precedentemente.
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