Con la vittoria alla 34esima giornata di campionato contro l’Inter di Simone Inzaghi, la Roma è riuscita a dare continuità alla striscia di risultati positivi iniziata nel 2025 che costituisce una vera e propria rinascita per la squadra di Ranieri. La vittoria nel big match di San Siro è risultato fondamentale per entrambi i versanti; i tre punti conquistati hanno permesso alla squadra capitolina di continuare a sognare un posto per l’Europa che conta e, viceversa, ha rappresentato un passo falso per la squadra milanese nella lotta per lo scudetto, scivolando in seconda posizione a tre punti di distanza dall’attuale capolista Napoli.
Su questi temi, è intervenuto in esclusiva l’ex attaccante di Inter, Milan, Juventus e Torino, Aldo Serena, il quale ha sottolineato la grande prova dei giocatori di Ranieri anche facendo riferimento al difficile periodo che sta attraversando la sua ex squadra dopo la sconfitta contro il Bologna in Serie A e la dura eliminazione in Coppa Italia: “La Roma ha avuto tutte le opportunità per raddoppiare e forse triplicare la rete arrivata; ha fatto una partita lucida, preparata in maniera puntigliosa sulle manchevolezze dell’Inter e soprattutto sulla sua volontà di vincere che ha portato la squadra di Inzaghi a chiudere gli avversari, lasciando spazi che non sempre i giallorossi hanno sfruttato nonostante siano arrivati almeno 4 volte davanti a Sommer con occasioni enormi.”
Allo stesso tempo però l’ex Inter ha esaltato la prova della squadra milanese in semifinale di Champions League contro il Barcellona in cui grazie ad un magico 3-3 in casa dei blaugrana, “vi è ancora possibilità di proseguire, avendo il 50% delle possibilità”.
La corsa Champions della Roma
Come già detto in precedenza, la sorprendente e meritata vittoria di San Siro rappresenta per la Roma un tassello necessario per continuare a sperare in un posto alla prossima Champions League; a quattro giornate dal termine del campionato sono ancora molte le squadre in corsa per il raggiungimento di questo obiettivo tra cui la Fiorentina di Palladino, prossima avversaria degli uomini di Ranieri nella sfida casalinga di domenica. Oltre la squadra toscana, anche Bologna e Juventus stanno lottando per un posto in Europa ma la squadra con cui si avverte maggiore rivalità in casa Roma è, ovviamente, la Lazio, la quale in questo momento è precisamente in equilibrio con la squadra giallorossa a 60 punti.
Avendo vissuto numerosi derby in carriera, tra Milano e Torino, risultando decisivo in vari casi con i propri gol, Serena ha commentato questo speciale derby capitolino per l’Europa, analizzando le stagioni dei due team: “La Lazio ha fatto una stagione superlativa nell’anno precedente e in questo campionato era stata chiamata a confermare; conferma che in parte è arrivata ma l’ultimo mese e mezzo della squadra di Baroni è stato altalenante con rendimenti non continui.
Invece, la Roma ha avuto una stagione dalle due facce: con Juric la squadra era in zona retrocessione, priva di anima e senso logico nel giocare in campo. Ranieri ha completamente stravolto e revitalizzato la squadra, mettendo i giocatori al posto giusto dando loro compiti facilmente risolvibili. Non credo, infatti, che il mister abbia fratto proposte complesse ai suoi ragazzi ma un gioco semplice e lineare; in base alle loro caratteristiche li ha messi in campo e si è visto. Nel 2025 la Roma sarebbe prima in classifica.”
I protagonisti della stagione
La stagione della Roma è stata caratterizzata, dunque, da una prima fase disastrosa sotto la guida di Ivan Juric, successore dell’ex capitano Daniele De Rossi, mandato via dopo poche giornate dall’inizio anche a causa di dissidi interni con i membri della società. La seconda parte è stata invece costituita da una rinascita dell’ambiente e del gruppo squadra sotto la guida di Claudio Ranieri, tornato nella capitale per la terza volta in carriera. Il mister romano è riuscito in poco tempo a ricucire le fratture createsi con la tifoseria ed è riuscito anche a valorizzare calciatori che fino a quel momento sembravano essere le ennesime scommesse destinate al fallimento.
Tra questi giocatori spicca su tutti Matias Soulé che ha piacevolmente colpito anche Aldo Serena il quale lo reputa uno dei protagonisti principali della fase positiva della stagione: “Con l’infortunio di Paulo Dybala, la Roma ha perso l’alfiere della capacità di creare gioco davanti, colui che dava qualità e cambi di passo per superare le difese avversarie; in quello spazio è salito in maniera preponderante Soule con le sue qualità e, soprattutto nella partita con l’Inter è stato una vera sorpresa, è emersa la sua capacità di fare gioco davanti con lo spirito di sacrificio nella fase di non possesso. Ha fatto le due fasi in maniera perfetta; bravo a rientrare sempre per aiutare i compagni nella retroguardia.”
Allo stesso tempo, però, vi sono stati giocatori che non hanno soddisfatto completamente le aspettative e tra questi l’ex attaccante ha individuato soprattutto il difensore Hummels e il centrocampista Leandro Paredes affermando però che “entrambi hanno bisogno di una protezione dai compagni molto stretta e vicina. Hummels non ha rispettato le aspettative ma è comprensibile che un giocatore della sua età abbia una dinamicità ridotta; non è stato un velocista in carriera quindi nel corso degli anni se non hai questa qualità, ciò che perdi per quanto riguarda mobilità, velocità, rapidità dei movimenti è raddoppiato rispetto agli altri. In una difesa a 5 avrebbe potuto dire la sua ma non è semplice reinventarsi in una squadra nuova di un campionato nuovo in cui non sei mai stato protagonista e senza capire bene le dinamiche del gioco italiano. Anche Paredes avrebbe potuto esprimere meglio le sue qualità vista la caratura internazionale ma tende ad emergere meglio in un contesto di alta protezione.”
Un altro giocatore che non è riuscito ad esprimere al meglio il proprio talento dimostrato nella precedente stagione è il centravanti ucraino Artem Dovbyk che ha sempre trovato il sostegno totale da parte del mister e dei compagni; anche Serena ha difeso le capacità dell’attaccante ucraino poichè “per gli attaccanti è ancora più difficile giocare in Italia. Lui è un calciatore con caratteristiche ben definite, può essere determinante se la squadra ha un certo tipo di calcio che offre opportunità di tiro portando il pallone direttamente in area di rigore. Non si crea le occasioni da solo, è un giocatore finale; ha specificità che devono esser valorizzate e le negatività devono esser compensate dalla tipologia di gioco”.
Ranieri ha inoltre potuto contare su colui che è risultato essere l’arma in più in molte partite della Roma, sia da titolare sia da subentrante, ovvero l’uzbeko Shomurodov; l’attaccante è stato vicinissimo all’addio ma ha trovato la fiducia del mister diventando necessario per sperimentare moduli con due punte o per far rifiatare il compagno di reparto. “Per alcuni aspetti risulta più completo di Dovbyk come nella velocità o nella capacità di attaccare la profondità ma credo che alla sua età non abbia grandi margini di miglioramento”, queste le parole dell’ex attaccante interista che ha dunque esaltato l’uzbeko sottolineandone però anche i punti critici.
La Roma del futuro
Uno dei temi principali che nelle ultime settimane animano l’ambiente romanista è quello del futuro della panchina; Ranieri ha, infatti, confermato più volte di voler lasciare il ruolo di allenatore per “vedere un po’ cosa c’è oltre il calcio” e dunque si è aperto un lungo toto-nomi che non ha ancora portato a una risposta.
Tra i numerosi nomi accostati alla guida romanista nell’ultimo periodo vi è anche quello di Carlo Ancelotti, in uscita dal vincente Real Madrid e in cerca di una nuova avventura; per Aldo Serena, il quale in carriera ha affrontato l’allenatore emiliano, “Roma è una piazza esigente e ha bisogno di allenatori che sappiano gestire bene il gruppo giocatori e che si relazionino nel modo corretto con l’esterno, devono dunque essere buoni comunicatori. Non è semplice sostituire Ranieri dopo questa stagione ma l’uomo giusto potrebbe essere Ancelotti, un pezzo di cuore giallorosso; per lui sarebbe un ritorno molto gradito e avrebbe alti stimoli per far bene”.
I nazionali giallorossi
Oltre le numerose avventure vissute tra Torino e Milano, un capitolo importante nella carriera di Aldo Serena è sicuramente costituito dalla maglia della nazionale italiana con cui l’attaccante ha sfiorato il successo nel mondiale del 1990; in vista delle prossime partite di qualificazione per il mondiale, ha così commentato la presenza di numerosi calciatori italiani all’interno della rosa romanista, dai senatori come Mancini o Pellegrini fino ai più giovani come Baldanzi e Pisilli: “i giocatori della Roma possono essere molto utili a Spalletti nelle prossime sfide; lui ha dato prova di grande duttilità, non nell’aspetto tattico ma nella scelta di chi pescare tra le squadre di Serie A. Chi farà bene sarà ricompensato perchè il ct è sempre ben attento nelle scelte”.
di Sara Franzosa