La Roma continua a vivere il proprio momento turbolento, alimentato dalla debacle per 5-1 contro la Fiorentina. Questo risultato ha messo ulteriormente in bilico la posizione di Ivan Juric, che sembra essere ormai giunto all’ultima spiaggia per salvare la sua esperienza giallorossa. Contro il Torino infatti se non arriverà un risultato importante il tecnico croato potrebbe davvero salutare la Capitale.
A parlare di tutto la situazione della Roma, partendo dall’esonero di De Rossi, è stato Cristian Chivu, intervistato da Radio Serie A: “Ultimamente non l’ho sentito. Ho affrontato il padre più volte con la Primavera. Mi dispiace per come sia andata alla Roma. Un allenatore avrebbe bisogno di pazienza e fiducia. Sono arrivati anche giocatori nelle ultime ore di mercato. La scorsa stagione ha fatto benissimo, era felice. Dentro il progetto. Era il suo sogno”.
Chivu: “Ci vuole tempo per calarsi nella realtà della Capitale”
Chivu si è poi espresso riguardo la piazza della Roma e la passione dei tifosi: “Se non sei dentro non riesci a capire. Tre allenatori in otto mesi sono indicativi. Non è semplice dare continuità. Sono arrivati giocatori diversi, bisogna inserirli. Roma non è una piazza semplice. Ci vuole un po’ di tempo per calarsi nella realtà della Capitale. Particolare ma bellissima allo stesso tempo”.
Chivu ha parlato anche della sua esperienza personale: “Io ho fatto il salto da Amsterdam a Roma. Ho fatto due gol nelle prime due partite e questo mi ha spianato la strada. Sono diventato subito un idolo. Ero più concentrato a mantenere i piedi per terra. Le pressioni che ci sono lì, per la magica non ci sono da nessuna parte. Mi è capitato di ascoltare le radio romane girando in macchina per la città, ascoltavo la passione infuocata dei tifosi”.
L’ex difensore giallorosso ha concluso dicendo la sua riguardo un possibile ritorno in campo di Francesco Totti, tema di cui si sta parlando negli ultimi giorni: “Finché non accade non ci credo. È impossibile. Non so quanto si allena, ma oggi volano rispetto a noi. È un altro calcio. Il cervello può darti degli input ma il corpo non aiuta più”.