Reduce dalla vittoria per 3-0 contro il Braga, la Roma deve voltare subito pagina. Il successo rimediato in Europa League deve dare manforte ai giallorossi, desiderosi di uscire una volta per tutte dalla crisi di questo inizio di stagione. Il mese di dicembre sta entrando sempre più nel vivo e va messo in discesa, con prestazioni e risultati sulla falsa riga delle ultime uscite. I capitolini stanno preparando con cura il match contro il Como, in programma domani 15 dicembre alle ore 18:00 allo stadio Sinigaglia. Una sfida da non sottovalutare, contro un avversario che venderà cara la pelle davanti ai suoi tifosi.
A poco più di 24 ore dalla partita, il tecnico Claudio Ranieri dovrà sciogliere gli ultimi dubbi di formazione, tra cui quello legato al reparto offensivo. Il centravanti dovrebbe infatti essere Artem Dovbyk, recuperato totalmente dopo l’influenza che lo ha costretto ai box nell’ultima giornata di campionato con il Lecce. L’ucraino è a caccia del gol perduto, con l’ultima rete siglata che risale allo scorso 3 novembre, più nello specifico contro il Verona. La Roma aspetta il suo bomber, per risalire la china di una classifica deficitaria.
Roma, Dovbyk deve ritrovarsi
L’ultimo periodo è stato più che complicato per Dovbyk. Il centravanti ex Girona sembra essersi perso sia dal punto di vista fisico che da quello mentale, con i centrali avversari che sono sempre riusciti a tenerlo a bada non lasciandogli alcuno spazio. L’ultimo gol segnato risale alla partita con il Verona ad inizio novembre: da quel momento, in 6 gare disputate non è entrato nel tabellino dei marcatori né fornito assist ai compagni.
Se vuole uscire definitivamente dalla tempesta, la Roma deve necessariamente recuperare la miglior versione del 27enne, che a Como tenterà di gonfiare la rete e di ritrovare la serenità . Ranieri cercherà di costruire il suo scacchiere intorno alla verticalità , con i centrocampisti ed i due trequartisti alle spalle del centravanti che dovranno sempre cercare la profondità . Dovbyk vuole riconquistare la fiducia dell’ambiente e zittire critici e scettici, che lo hanno già etichettato come un acquisto sbagliato. Il classe 1997 riuscirà nell’intento? Al campo spetta l’ultima parola.