La Roma alza la voce e mette i paletti. Dopo settimane di indiscrezioni, rilanci e smentite, è Florent Ghisolfi a fare chiarezza sul caso Mile Svilar, il portiere che si è preso la scena nella stagione appena conclusa e che ora è al centro di una trattativa complicata per il rinnovo.
“Come ho sempre detto, lui è il nostro futuro. Ha ancora due anni di contratto, ma vogliamo rinnovare perché se lo merita: Mile ha disputato una grande stagione ed è diventato un giocatore importante del club”, ha spiegato il direttore sportivo al Corriere dello Sport, tracciando una linea chiara: la Roma vuole rinnovare con Svilar, non perché costretta, ma perché se lo è guadagnato sul campo. Con un contratto in scadenza nel 2027 e uno stipendio che sfiora appena il milione di euro netto a stagione, il portiere classe ’99 è ormai un elemento indispensabile per il club.
Una trattativa complessa
Ghisolfi ha già visto più volte l’entourage del giocatore. Ma la prima proposta è stata rispedita al mittente. La controparte ha rilanciato con una richiesta importante: circa 4 milioni netti a stagione, più commissioni rilevanti per gli agenti. Una cifra che la Roma, oggi, non è pronta a sostenere, soprattutto in una fase di riassetto finanziario sotto il rigido controllo UEFA.
Nonostante l’apertura a un aumento significativo dell’ingaggio e a un prolungamento fino al 2029, il club vuole vederci chiaro: esiste davvero un’offerta concreta da parte di un top club o si tratta di una strategia negoziale per alzare la posta?
Svilar via solo con una super offerta
Svilar non è in vendita, a meno che non arrivi un’offerta fuori scala. Il riferimento, nemmeno troppo implicito, è alla cessione di Alisson al Liverpool nel 2018 per oltre 62 milioni di euro. Solo in quel caso – e con l’avallo di Gasperini e Ranieri – si potrebbe valutare una partenza.
Fino ad allora, Trigoria resta il suo presente e, almeno nelle intenzioni del club, anche il suo futuro. La Roma è pronta a fare uno sforzo, ma senza farsi tirare per la giacca. Il portiere del futuro, a meno di rivoluzioni, è già in casa.