La giornata di oggi 10 novembre è stata la più difficile in questa nuova stagione, per la Roma. Reduci dalla sconfitta per 3-2 contro il Bologna, i giallorossi hanno toccato il punto più basso delle ultime settimane, raccogliendo i fischi di una tifoseria stanca e satura. Quella patita con i felsinei è stata solo l’ultima delusione di questo avvio di annata, la vera e propria punta dell’iceberg. Nell’immediato post partita, i capitolini hanno deciso di esonerare Ivan Juric. Una scelta che era si nell’aria ma che rimane, al tempo stesso, forte.
Dopo averlo già fatto ai microfoni di Dazn, il direttore tecnico Florent Ghisolfi ha parlato in conferenza stampa. Il dirigente francese ha cominciato soffermandosi proprio sull’operato del tecnico croato: “Voglio partire ringraziando Ivan Juric, per quello che ha fatto e per il suo impegno in una situazione non facile. Siamo rivolti verso il futuro ma dobbiamo compiere scelte in maniera lucida. Questo rimane un progetto a lungo termine ed i prossimi giorni verranno prese scelte in tale prospettiva”.
Ghisolfi ha poi proseguito: “La scelta dell’allenatore è molto importante, sarà strategica e condivisa da ogni componente. Parleremo con la proprietà. In questo momento, la cosa fondamentale è assumersi le proprie responsabilità. Stiamo lavorando e la dirigenza sta cercando di uscire da questo periodo difficile. Le situazioni come queste possono verificarsi, basti pensare al Napoli lo scorso anno. Siamo impegnati ad un progetto a lungo termine, dobbiamo vincere“.
Roma, Ghisolfi: “Non è importante la mia posizione”
Si sa, quando una squadra entra in un momento di totale crisi ed appannamento ogni parte finisce appesa ad un filo sottile. Se è vero che Juric ha pagato con l’esonero, è altrettanto lecito aspettarsi delle riflessioni da parte della Roma per quanto concerne la rosa ed i componenti dell’organigramma societario. Nell’arco della sua conferenza stampa, Florent Ghisolfi ha risposto anche alle domande circa il suo futuro in quel della Capitale: “Per quanto riguarda me, non è importante la mia posizione. Ciò che conta è la Roma e mi assumo per primo le responsabilità. I Friedkin hanno ritenuto che questo fosse il momento di agire, non quello vissuto a Firenze”.
