Dopo aver perso per 5-1 in trasferta contro la Fiorentina, la Roma deve necessariamente rialzare la testa. La debacle messa a referto in quel del Franchi è stato il punto più basso dell’inizio di stagione, dal quale i giallorossi sono obbligati a ripartire. L’obiettivo è quello di ritrovare le forze dal punto di vista mentale, più che da quello della prestazione. I capitolini sono attesi da una vera e propria ultima spiaggia nel prossimo turno di Serie A. Ivan Juric si giocherà la permanenza sulla panchina della Lupa il prossimo giovedì 31 ottobre, più nello specifico allo stadio Olimpico con il Torino.
Una gara estremamente delicata, contro un avversario che fa del carattere la sua arma di forza. Il coach di Spalato dovrà tenere conto delle decisioni del Giudice Sportivo, in vista della prossima giornata. Si parte da Mario Hermoso, espulso proprio nella serata di ieri 27 ottobre contro la Viola per doppia ammonizione. Lo spagnolo salterà solo il prossimo turno di campionato. Niccolò Pisilli è stato invece sanzionato per la 4° volta di fila. Il centrocampista italiano è entrato in diffida ed al prossimo cartellino verrà squalificato.
Roma, Hermoso non convince
Si può dire con estrema certezza che l’avvio di stagione di Mario Hermoso non sia stato all’altezza delle aspettative. Arrivato ad inizio settembre a parametro zero, dopo l’esperienza all’Atletico Madrid, il classe 1995 sembrava essere il giusto colpo per puntellare una volta per tutte la retroguardia della Roma.
Complice una forma fisica non ancora ottimale e l’impatto con un calcio diverso da quello spagnolo, però, il ragazzo madrileno non è mai riuscito a conquistarsi una maglia da titolare da braccetto di sinistra, con Juric che in quella zolla di campo gli ha spesso preferito Angelino. Hermoso sconterà la squalifica e, al suo rientro, dovrà dar prova di essere quel centrale tanto ammirato con i Colchoneros.
Pisilli, periodo di flessione
Dopo un inizio di annata nel quale è stato una delle poche note positive della Roma, invece, Niccolò Pisilli sta vivendo il cosiddetto momento di flessione. Il centrocampista italiano è vittima di un ambiente caotico, nel quale anche i più esperti fanno fatica a lasciare il segno. Il 20enne è chiamato a ritrovare la serenità, per proseguire il suo processo di crescita.