La sconfitta per 2-0 contro il Como non solo ha spazzato via il momentaneo ottimismo creatosi dopo le vittorie casalinghe contro Lecce e Braga, ma ha anche riportato la Roma in piena crisi, a soli due punti dalla zona retrocessione. Una prestazione altalenante, caratterizzata da un buon primo tempo ma da un crollo nella ripresa, ha permesso ai lariani di ottenere una vittoria meritata al Sinigaglia grazie alle reti di Gabrielloni e Nico Paz nei minuti di recupero.
Il match è nato sotto una cattiva stella, quando già in fase di riscaldamento, Mats Hummels ha dato forfait a causa di una sindrome influenzale. Il suo sostituto, Mario Hermoso, è stato autore di una prova negativa, evidenziando difficoltà nell’arginare gli attaccanti avversari. Anche Artem Dovbyk, subentrato a inizio ripresa per Stephan El Shaarawy, non è riuscito a incidere, risultando visibilmente fuori forma.
Problema delle influenza a Trigoria
Uno dei temi che si aggiungono al quadro negativo è la frequenza delle indisposizioni legate a sindromi influenzali o stati febbrili che stanno colpendo i giocatori della Roma. Dall’inizio della stagione, ben sette giocatori hanno saltato almeno una partita a causa di problemi di salute. Dal mese di agosto, le assenze per sindromi influenzali hanno interessato diverse gare, spesso in momenti chiave:
In totale, queste influenze hanno inciso su ben nove partite stagionali. Nessuna squadra in Serie A ha questi numeri e la distribuzione delle assenze nell’arco della stagione suggerisce che il problema non sia legato a un’epidemia momentanea.
Le parole di Juric
L’ex allenatore Ivan Juric, prima di lasciare il suo incarico, aveva evidenziato come il precedente staff tecnico (guidato da Daniele De Rossi) avesse implementato un protocollo di vaccinazione e prevenzione per gestire meglio la situazione. Tuttavia, lo stesso tecnico croato aveva ammesso di non comprendere il motivo di così tanti casi influenzali nonostante le misure adottate.