In un’estate dove i giudizi sembrano inseguirsi con la leggerezza di un tweet, è utile fermarsi e rimettere le cose in prospettiva. Lo ha fatto Augusto Ciardi, in un editoriale pubblicato su LaRoma24.it, tracciando una mappa lucida e senza sconti del mercato delle big. Un’analisi che rovescia il punto di vista dominante: non è la Roma in ritardo, semmai è il calcio italiano che si muove con più confusione di quanto si voglia far credere.
Il Milan perde Reijnders e ritrova Modric. Ma a quale prezzo?
Il caso più emblematico è quello del Milan, che a fronte dell’ingaggio di due profili interessanti come Modric e Ricci, ha perso – e subito – il suo miglior calciatore: Tijjani Reijnders. Un cambio di paradigma che fa riflettere. Perché Modric ha quarant’anni, e per quanto sia un monumento vivente, non garantisce sostenibilità tecnica su base stagionale. Ricci, invece, ha caratteristiche diverse e un impatto ancora tutto da verificare. Intanto, a Milanello si festeggia l’arrivo di un allenatore finalmente all’altezza dopo le scommesse sbagliate su Fonseca e Conceição. Ma la sensazione – lo dice chiaramente Ciardi – è che il Milan oggi sia più debole rispetto a quello che ha chiuso la stagione.
L’Inter si muove senza clamore. E Calhanoglu è un rebus
Anche l’Inter ha acceso qualche movimento. Sono arrivati Sucic, Bonny e Luis Henrique, tre nomi che non fanno sobbalzare, ma che potrebbero rivelarsi utili alla causa. Nulla di più, però. E per un club che ambisce a restare in vetta, il silenzio fa più rumore delle parole, specie mentre tiene banco la grana Calhanoglu, la cui permanenza è tutt’altro che scontata.
De Bruyne scuote Napoli, ma la Juve è un’incognita
A Napoli il clima è tutto un altro. Dopo lo scudetto, l’ingaggio di Kevin De Bruyne suona come una dichiarazione di intenti. Esperienza, classe, leadership. Un colpo che alza l’asticella, nonostante l’età. Ma è la Juventus, secondo Ciardi, ad alimentare il paradosso. Dopo aver cambiato tutto appena un anno fa, ha già sconfessato il sontuoso mercato del 2024: Douglas Luiz e Koopmeiners, annunciati e celebrati, sono spariti dai radar prima ancora di toccare il campo. L’unico colpo realmente concreto è Jonathan David, forse il migliore in assoluto fin qui. Ma tra i dubbi sul nuovo tecnico Tudor (quantomeno terza scelta) e gli effetti della stagione compressa dal Mondiale per club, anche a Torino non è tutto oro quello che luccica.
Atalanta, Lazio e Fiorentina: il cantiere è aperto, ma nessuno lo dice
Poi c’è l’Atalanta, che saluta Gasperini per abbracciare Juric. Un passaggio che, almeno sulla carta, assomiglia a un salto nel vuoto. Juric, reduce da una stagione opaca, non sembra affatto il “figlio calcistico” di Gasperini, come qualcuno vorrebbe far credere. Piuttosto, la sua Atalanta rischia di sembrare una brutta copia, senza spettacolo né risultati. In tutto questo, si prepara la cessione di Retegui, capocannoniere dell’ultima Serie A, lasciando più domande che risposte su chi saprà raccoglierne l’eredità.
La Lazio, nel frattempo, è un enigma: mercato bloccato, impossibilità di acquistare prima di vendere. E la Fiorentina vive un sommovimento interno di cui la fuga di Palladino sembra essere solo il primo indizio, non la causa.
Roma bersagliata, ma senza motivo. La verità fa meno rumore
In un contesto simile, perché si continua a scrivere che la Roma è in ritardo sul mercato? È la domanda centrale che pone Ciardi, e che molti fingono di non sentire. La risposta è semplice, ma evidentemente troppo banale per essere accettata da chi alimenta la disinformazione. La stessa che a giugno ha raccontato, senza alcuna base, di una Roma pronta a svendere Svilar e Ndicka per rientrare nei parametri UEFA. Allarmismo gratuito, utile solo a generare click e polemiche. Nulla di più.
