Roma, obiettivo Rodrigo Riquelme: un talento che può cambiare volto ai giallorossi

Altro nome interessante, un giocatore che potrebbe aiutare la Roma di Gian Piero Gasperini a cambiare volto: scopriamo insieme il talento scuola Atletico Madrid

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Rodrigo Riquelme è il tipo di giocatore che cattura lo sguardo prima ancora di ricevere palla. Il suo modo di stare in campo trasmette consapevolezza, leggerezza e tecnica. È il classico talento “europeo” moderno: formato in una scuola tatticamente rigorosa come quella dell’Atlético Madrid, ma con una spiccata anima creativa.

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Rodrigo Riquelme Reche è nato a Madrid il 2 aprile 2000. Cresciuto nel settore giovanile dei colchoneros, è uno di quei prodotti della cantera che si sono fatti strada con pazienza e determinazione. Dopo alcune esperienze in prestito, tra cui quella in Championship al Bournemouth e la brillante stagione al Girona, è tornato all’Atlético, entrando nelle rotazioni della prima squadra guidata da Diego Simeone.

Riquelme è un’ala sinistra naturale, ma può essere impiegato anche a destra o da trequartista. È alto 1,74 metri, rapido, agile, con un baricentro basso e un dribbling secco. Il suo marchio di fabbrica è il movimento a rientrare per calciare col destro a giro, ma nel corso dell’ultimo biennio ha ampliato il proprio repertorio, dimostrando di essere utile anche in fase difensiva, nella costruzione del gioco e nella pressione alta.

Nonostante l’ottima crescita, Rodrigo Riquelme non è considerato una prima scelta da Simeone. Il Cholo lo stima per l’applicazione, ma non lo ha mai totalmente inserito nel suo undici titolare. Questo scenario ha aperto le porte a una possibile cessione, soprattutto se si dovessero presentare offerte concrete.

L’Atlético valuta il giocatore tra i 15 e i 20 milioni di euro, ma è disposto a trattare su formule flessibili: si parla di prestito con diritto di riscatto, oppure prestito con obbligo condizionato.

Perché piace alla Roma

Rodrigo Riquelme rappresenta una sintesi perfetta tra qualità e sostenibilità economica. A Trigoria si cerca un giocatore capace di dare profondità, fantasia e duttilità all’attacco, senza rinunciare all’applicazione difensiva. Riquelme ha dimostrato di saper lavorare nella doppia fase, di poter interpretare più ruoli e di essere pronto per un campionato fisico e tattico come la Serie A.

Giampiero Gasperini, che ha già espresso più volte il desiderio di costruire una Roma più aggressiva, veloce e reattiva, potrebbe trovare in lui il giocatore ideale per allargare il campo e creare superiorità numerica in zone avanzate. In particolare, Riquelme si sposerebbe alla perfezione con i movimenti di Dybala, offrendo un’alternativa imprevedibile al gioco spalle alla porta di Dovbyk (o del suo eventuale sostituto).

L’aspetto mentale e umano

Oltre al lato tecnico, Riquelme è apprezzato per il suo atteggiamento professionale e la maturità con cui ha affrontato tutte le fasi della sua carriera. Nonostante il ruolo da esterno d’attacco, spesso associato a individualismo, il giovane madrileno ha mostrato un forte spirito di squadra e grande disponibilità al sacrificio.

Chi lo conosce lo descrive come un ragazzo serio, riservato, ma con una fame di campo enorme: “Non è un funambolo da highlights, è un giocatore che ti costruisce 90 minuti di qualità. Se gli dai fiducia, ti ripaga con prestazioni mature.” – Parola di un ex tecnico del Girona.

In un ambiente come Roma, dove la pressione mediatica e la passione del tifo possono diventare un’arma a doppio taglio, serve proprio un profilo equilibrato come il suo. Un giocatore che non cerca i riflettori, ma che sa guadagnarseli sul campo.

Un colpo in ottica futura

Non è ancora una trattativa chiusa, ma l’interesse della Roma per Rodrigo Riquelme è concreto e coerente con la direzione tecnica del club che vuole costruire un gruppo competitivo, moderno e sostenibile. E Riquelme, per età, caratteristiche e mentalità, è perfettamente allineato con questa filosofia.

Un colpo che non farebbe rumore mediatico come altri nomi più altisonanti, ma che potrebbe rivelarsi fondamentale per la qualità del gioco e per l’identità della Roma del futuro.

di Lorenzo Margutti

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