La 7° giornata di Serie A è andata in archivio ed anche per la Roma ha inizio la sosta. I capitolini sono reduci dal pareggio per 1-1 contro il Monza, maturato per via delle reti di Artem Dovbyk e Dany Mota. Un risultato che non può soddisfare Ivan Juric, pronto a lavorare però con chi è rimasto a Trigoria.
In questa categoria non rientra Lorenzo Pellegrini, chiamato dal Commissario Tecnico Luciano Spalletti in vista degli impegni dell’Italia in Nations League contro Belgio ed Israele. Il capitano giallorosso è reduce da un avvio di stagione tutt’altro che positivo, con all’attivo un solo assist collezionato nella gara contro il Venezia. Il 28enne spera di dare il via al proprio rilancio personale con l’aiuto degli Azzurri, indossando quella maglia che lo ha sempre galvanizzato.
L’inizio difficile di Pellegrini
L’inizio di annata di Lorenzo Pellegrini è stato complesso. Infortuni, problemi con la tifoseria, voci extra campo: sono tanti i motivi che hanno portato l’ex Sassuolo a non rendere con la Roma, in queste prime uscite tra campionato ed Europa League. Il classe 1996 sembra un lontano parente di quel centrocampista decisivo e goleador ammirato nei primi mesi della gestione Daniele De Rossi.
Ivan Juric si affida, quindi, alla possibile “cura Italia“. Spalletti non ha mai nascosto, infatti, il proprio apprezzamento nei confronti dello stesso Pellegrini, elemento in grado di agire sia da mezzala in un 3-5-2 che da trequartista in un ipotetico 3-4-2-1. Quest’ultimo è lo schema prediletto dal coach di Spalato, che lo vede nei 2 dietro l’unica punta. Il numero 7 vuole quindi dimostrare a critici e scettici di poter ancora essere decisivo tra gol ed assist, ma anche maturo dal punto di vista dell’atteggiamento in campo. La Roma attende il suo capitano, per ritrovare la retta via perduta nelle ultime settimane.