Claudio Ranieri ha salutato per l’ultima volta da allenatore lo stadio Olimpico, e lo ha fatto con una netta vittoria ai danni del Milan. Intervenuto nel corso della trasmissione un Giorno da Pecora su Rai Radio 1, il tecnico della Roma ha parlato del suo prossimo ruolo in società: “Quando smetterò di allenare dovrò pensare a fare il bene della Roma in un altro modo, molto importante e molto difficile“.
Sulla possibilità di rimanere da allenatore: “No, nessuno mi ha chiamato, sono convinto delle mie scelte. È giusto che la Roma vada avanti, che io mi faccia da parte e che si inizi un nuovo mandato. Candidarmi in politica? No, grazie. Io so i miei limiti e i miei difetti, so dove posso arrivare e dove no. Premier e allenatore sono due mestieri diversi, da tecnico studi gli avversari mentre a volte nei partiti hai avversari all’interno. Sono molto democratico, purché si faccia quello che dico io“.
Su chi tifa tra Inter e Napoli per la volata Scudetto: “Ho allenato entrambe, che vinca il migliore. Noi giocheremo domenica, bisognava giocare e va bene così“.
Sul giocatore più forte che ha allenato: “Non lo so, dicendone uno ne farei scontenti altri. Mí astengo, da buon democristiano (ride, ndr). Referendum? Non si può dire, i miei genitori mi hanno insegnato che il voto è segreto“.
Sulla Roma in Champions: “Noi non andremo in Champions League, ci proveremo con tutte le nostre forze ma credo che la Juventus abbia più chance di noi“.
Sulla vittoria con il Milan: “Avevo detto ai miei giocatori di fare attenzione perché il Milan, per me, ha i giocatori più forti del campionato italiana. Magari non sempre giocano da squadra, ma quando lo fanno sono dolori per tutti. Come fanno a essere noni? Onestamente, non lo so“.
Su quante partite vede a settimana e sul nuovo allenatore: “Tante, non le conto. Ma è il mio lavoro, lo faccio con gioia. Nuovo allenatore? Vi posso dire che sarà più giovane di me“.