La vittoria per 5-0 contro il Parma dà grande fiducia in vista dei prossimi impegni. La Roma ha vinto e convinto contro una compagine che, almeno guardando i risultati precedenti, rimane ostica sulla carta. I giallorossi hanno dominato in lungo e in largo, con i Crociati che hanno ceduto, difensivamente parlando, anche a causa delle tante assenze. Adesso più che mai, dunque, gli uomini di Ranieri dovranno essere costanti e cercare a tutti i costi di scalare una classifica che ancora non gli sorride. Sicuramente i prossimi due impegni impensieriscono, visto che la squadra della Città Eterna incontrerà Milan e Lazio, ma non dovranno spaventare.
Le parole di Righetti
A parlare della partita è stato Ubaldo Righetti a Radio Romanista: “La fase difensiva di Saelemaekers lascia un pò a desiderare quando gioca in quella posizione. Sul fondo la sua opposizione da difensore non è corretta. Lì dovrebbe esserci un lavoro comportamentale anche da parte sua. Sul centro destra era più presente Paredes e forse con la presenza di Koné, Saelemaekers avrebbe avuto un aiuto in più. Lui al Milan all’inizio ha giocato anche come terzino. Ma un conto è la difesa dove ci si ritrova spesso a difendere. Giocando come esterno di centrocampo ci sono altre situazioni”.
Ha poi continuato: “Si viaggia su un filo molto sottile. Pellegrini potrebbe far discutere e riflettere. Non perché debba giocare per forza, ma per come sta. Ieri le cinque sostituzioni sono un tema importante. Ranieri ha dato la sua spiegazione e lì possono esserci riflessioni. Il tecnico comunque non ha creato problemi perché Pellegrini viene contestato, Soulé deve crescere e Baldanzi è un giovane promettente. Gli altri che sono rimasti fuori sono giocatori giovani o non indispensabili. Possiamo parlare di equilibrio tattico ed è per questo che gioca El Shaarawy.. Noi dobbiamo guardare al discorso relativo alla prestazione che un giocatore può offrire ed El Shaarawy in questo momento dà di più rispetto a Pellegrini. Da quando è arrivato Dybala, poi, Lorenzo ha dovuto cambiare il suo modo di giocare. Lui si è impegnato, con umiltà. Serviva un altro tipo di atteggiamento e questo lo ha portato fuori dalla sua zona”.