Nonostante il cambio in panchina, la Roma ha subito una nuova sconfitta in campionato che non permette di dare una ventata d’aria fresca ad una classifica decisamente preoccupante. Per Claudio Ranieri il lavoro da qui in avanti per riportare ordine nella formazione giallorossa sarà tanto, ma il tecnico romano gode della giusta esperienza per riuscire a risollevare questa stagione, partita nel peggiore dei modi.
In un’intervista ESCLUSIVA ai nostri microfoni, Roberto Scarnecchia si è espresso proprio sul momento della Roma, a partire da quello che potrebbe essere l’obiettivo da raggiungere da qui al termine della stagione: “Sicuramente conquistare un posto per una delle coppe e continuare il cammino in Europa League. È normale che a questo punto deve ridimensionare un po’ gli obiettivi, cercando di fare questo percorso per arrivare quantomeno in una coppa europea”.
L’analisi di Napoli-Roma
Scarnecchia ha poi fatto un’analisi riguardo la sfida con il Napoli, esprimendosi anche riguardo i cambi al termine del primo tempo: “Ranieri sarà fondamentale fino a giugno, poi si vedrà il suo ruolo e anche se tornerà Daniele (De Rossi, ndr) oppure cosa succederà. Sono gli uomini che possono guidare questa Roma. Per quanto riguarda la partita di domenica io forse non avrei fatto quei cambi a fine primo tempo, non ero molto d’accordo con la sostituzione di El Shaarawy, mentre per Pellegrini ci poteva stare. Io avrei arretrato Cristante e giocato in modo diverso. Claudio però li ha visti una settimana, quindi, è normale che li ha valutati meglio anche se io avrei fatto altre mosse per cercare di non lasciare Dovbyk da solo, mettendo Soulé. Baldanzi è stato evanescente in un contesto in cui non è supportato.
Scarnecchia ha così continuato: “Ci sono state soluzioni in cui mi sarei mosso diversamente ma c’è tantissima fiducia in Ranieri, in primis da parte mia. Nonostante il poco tempo a disposizione stava riuscendo a fare risultato e se Dovbyk non avesse preso la traversa in quel momento la partita si pareggia. Naturalmente è troppo presto per giudicare il lavoro di Ranieri. Se non ha fatto entrare Dybala vuol dire che non stava in condizione. E anche Hummels l’ha fatto entrare ma si vede che non è ancora in ottime condizioni fisiche perché sta recuperando da una preparazione che non ha fatto in quanto ha lavorato da solo ed è diverso rispetto al prepararsi in gruppo”.
Crisi Pellegrini e punto fermo Koné
In quel di Napoli si sono visti alcuni timidi segnali dal punto di vista caratteriale, con una Roma che si è quantomeno difesa in modo ordinato. A tradire le attese è però stato ancora una volta Lorenzo Pellegrini, in preda ad una crisi che appare ormai senza fine. Il capitano giallorosso, chiamato a svolgere un lavoro di collante tra centrocampo ed attacco, è sembrato vagare alla ricerca della posizione senza mai trovarla veramente. Vista questa situazione di costante difficoltà, la domanda che sorge spontanea è se effettivamente possa tornare ad essere un leader per i capitolini: “Pellegrini è un giocatore che si può assolutamente recuperare, per quando riguarda diventare o essere un leader ha diminuito le sue percentuali. La può diventare ma deve essere bravo lui a rialzare questa percentuale di possibilità di diventare un trascinatore come lo erano Totti o De Rossi”.
Chi sicuramente ha dimostrato di poter essere un valore aggiunto di questa squadra è senza dubbio Manu Koné, in costante crescita dall’inizio del campionato. Anche nel difficile match del Maradona, il centrocampista francese ha dimostrato di saper incidere in entrambi le fasi, dando prova di poter diventare un imprescindibile per Ranieri: Questo il pensiero di Scarnecchia: “Koné deve essere un punto di partenza del nuovo centrocampo. In panchina c’era anche Le Fee ed è per questo motivo che probabilmente avrei inserito lui, sempre se sta bene, e abbassato Cristante difensore piuttosto che far entrare Hummels. Oltre a questo, fondamentale sarà la gestione del reparto ripartendo però proprio da Koné”.
Uno sguardo al prossimo futuro
Sicuramente la sola partita di Napoli non può dare giudizi sul lavoro di Ranieri, che verrà invece giudicato più a fondo dopo i prossimi due impegni, che saranno a loro volta complicati e ad alta tensione. Prima Tottenham e poi Atalanta daranno nuove indicazioni su quello che potrà essere il prosieguo della stagione. Riguardo queste due sfide, Scarnecchia si è così espresso: “Nelle prossime due partite vedo le stesse prospettive di quella con il Napoli, dove si è perso 1-0 comunque con la prima in classifica. Si dovrà giocare nello stesso modo, poi tante volte sono le situazioni che ti cambiano il risultato, quindi credo che l’atteggiamento era quello giusto. La Roma non ha giocato una brutta partita. Il problema a cui bisognerà porre rimedio era la troppa solitudine di Dovbyk”.
Tra le pochissime, o probabilmente nulle, certezze in casa Roma, l’unica sembra essere la fiducia nel tecnico, a differenza di quanto accaduto con Juric, la cui scelta fu decisamente scellerata: “Anche se Ranieri dovesse sbagliare non sarebbe un flop. Quelli sono diversi. Lui è tornato, è cosciente di quello che sta prendendo in mano così come tutta la gente ed i media stessi. C’è una consapevolezza diversa rispetto a quando si può dire ‘Le aspettative sono queste, hai floppato’. Non potrà mai essere un flop in questa Roma. La scelta un po’ scellerata è stata fatta su Juric, ma non per le sue qualità. È un ottimo allenatore ma era un impegno troppo importante quando dopo sole quattro giornate hai esonerato una delle bandiere della Roma. C’è stata molta leggerezza sotto questo punto di vista”.