La sconfitta per 5-1 contro la Fiorentina ha alimentato la crisi e la confusione in casa Roma, con Juric che viaggia verso la conferma in vista del match contro il Torino, ma la cui posizione non è di certo salda. Su questo momento quasi surreale che sta vivendo tutto l’ambiente giallorosso si è espresso anche Riccardo Trevisani, intervenuto ai microfoni di Cronache di Spogliatoio.
Queste le sue parole: “La Roma è morta definitivamente a Firenze dal punto di vista sportivo per questa stagione. Partita vergognosa per l’atteggiamento, per il modo di prepararla e per la disattenzione generale. Si arrivava da una sconfitta con l’Inter e da un 1-0 farraginoso contro la Dinamo Kiev. Era chiara la distanza tra i giocatori e l’allenatore ed è inevitabile perché la proprietà è negli Stati Uniti, il direttore sportivo parla francese e a Trigoria è isolato, non c’è un CEO che dopo aver fatto danni inenarrabili non c’è più e non è stato sostituito”.
Trevisani ha poi continuato rincarando la dose: “Manca gente di calcio, manca competenza e l’idea di aver capito cosa sta succedendo. Se il manico e la testa sono vuoti, tutto il resto non può andare bene. La Roma è in una situazione grottesca certificata dal comunicato dei Friedkin dopo Roma-Udinese. Oggi al Roma si ritrova senza niente. Il terzo allenatore in nove mesi è già praticamente saltato, non ha controllo sulla squadra che a sua volta non ha più fiducia in lui”.
Trevisani: “Juric è più vittima che colpevole. Fossi De Rossi non tornerei”
Riguardo invece il tecnico croato: “Juric è più vittima della situazione che colpevole. I Friedkin dicono di averlo scelto per vincere trofei ma lui non ne ha mai vinti e non è una cosa che un scelto logico. Così facendo gli hanno messo ulteriore pressione. L’allontanamento di De Rossi rimane una scelta folle e inaccettabile, ora si ritrovano in questa situazione di nulla. Non possono tornare indietro, non sanno che fare. Se non riprendono De Rossi prenderebbero il quarto allenatore in nove mesi”.
Trevisani ha poi concluso: “È peggio di un cinepanettone, è una barzelletta. Se fossi De Rossi non tornerei mai anche se i Friedkin si accorgessero dell’errore commesso. Non tornerei se non con un uomo forte vicino ma non mi risulta che abbiano chiamato né lui, né Ranieri. Serve una figura che sappia fare calcio”.