Che la Roma stia vivendo una fase importante di transizione è evidente, specialmente per rimediare ai tanti errori commessi negli ultimi mesi tanto sull’aspetto calcistico quanto su quello societario. Sul primo punto è certamente rassicurante l’arrivo di Ranieri, un uomo del popolo, con grande esperienza di campo, che conosce perfettamente l’ambiente giallorosso e che entrerà anche a far parte del quadro dirigenziale una volta terminata la stagione. A lui il compito di risollevare la squadra, già a partire dalla sfida contro il Napoli, ma intanto prosegue il dilemma CEO.
Posto ancora vacante dopo l’addio di Lina Souloukou due mesi fa, ed è giunto il momento di prendere una decisione sul successore. Dopo vari nomi, una novità la lancia il giornalista Matteo De Santis, de La Stampa, su X: rispetto a Carnevali e Antonello sarebbe passato in vantaggio Marzio Perrelli, che fino ad ora era dato più come alternativa ai primi due. Il candidato ha avuto due incontri a Londra con i Friedkin, che dopo l’avvento di Ranieri sulla panchina sarebbero orientati verso un profilo più amministrativo che calcistico per il ruolo di CEO.
Chi è Marzio Perrelli?
Per Giovanni Carnevali, attuale Ad del Sassuolo, non servono di certo presentazioni, mentre di Antonello, ora in forza all’Inter, abbiamo parlato circa i contatti diretti che ha da tempo con i Friedkin. Più legittima invece la domanda su chi sia Marzio Perrelli: dal 2018 è Executive Vice President di Sky Italia, e in virtù di questo ruolo gestisce l’acquisizione dei diritti televisivi sportivi, la produzione di essi e gli aspetti editoriali del canale, contribuendo al rafforzamento della posizione dell’azienda sul mercato televisivo sportivo.
Perrelli ha studia al Liceo Francese Chateaubriand di Roma, si è laureato in Economia e Commercio alla LUISS, portando poi avanti una lunga carriera nella finanza internazionale prima di passare al mondo dei media. Ha infatti lavorato per Goldman Sachs dal 1993, occupandosi di mercati obbligazionari e clienti istituzionali, diventando successivamente CEO per la filiale italiana di HSBC. Un bagaglio d’esperienza dunque importante dal punto di vista economico e finanziario, pronto ad essere messo al servizio dei Friedkin e della Roma.