Settima meraviglia della Roma: con il Lecce l’ennesima vittoria targata Ranieri

Il successo della Roma contro il Lecce porta la firma anche di Claudio Ranieri, che ha azzeccato la scelta di non sostituire Dovbyk al momento dell'ingresso di Shomurodov

Redazione Solo la Roma
Redazione Solo la Roma - La Redazione
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Era dal 2016 che la Roma non riusciva ad infilare un striscia di vittorie così importante. Contro il Lecce è arrivato il settimo sigillo consecutivo, che permette a Ranieri di restare a distanza ravvicinata da Bologna e Juventus. Un successo estremamente delicato al rientro dalla sosta che indirizza al meglio questo rettilineo finale della stagione, generando entusiasmo e positività. Se il gol decisivo è stato di Dovbyk, ancora una volta però la vittoria è targata anche Ranieri, fondamentale nelle sue scelte al momento dei cambi.

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L’intuizione del mancato cambio

Il momento decisivo della gara può infatti essere considerato il minuto 71, quando al momento dell’ingresso di Shomurodov il naturale cambio sembrava lo stesso Dovbyk. Ranieri ha invece sorpreso tutti, lasciando in campo l’ucraino che fino a quel momento aveva fornito una prova al di sotto della sufficienza. Intuizione che paga visto che dieci minuti più tardi proprio l’ex Girona trova di forza e qualità la rete del vantaggio – come accaduto prima della sosta con il Cagliari – dimostrando la propria capacità di saper essere decisivo.

Dovbyk dai due volti

In conferenza stampa Ranieri ha coccolato proprio Dovbyk: “Il ragazzo va soltanto supportato, ha il calore di tutto lo spogliatoio, perché è veramente una famiglia. Ci dobbiamo sempre ricordare che questo ragazzo chiama ogni mattina casa e non sa se la famiglia risponde o meno, noi non la viviamo ma questa situazione ma lui la vive sulla sua pelle. È un ragazzo sensibile, ha bisogno di affetto e glielo stiamo dando. Dobbiamo ancora vederlo il vero Dovbyk, io gli ho chiesto solo di lottare su ogni pallone, poi i gol arriveranno”.

Quella vissuta dall’attaccante ucraino non è stata di certo una partita facile, soprattutto per la marcatura asfissiaste di Gaspar, che fino al momento del gol non gli aveva concesso alcuno spazio. È stata una prova essenzialmente dai due volti per Dovbyk, che ancora una volta ha dimostrato qualche limite nella fase di partecipazione alla manovra, ma che nonostante un match complicato con diversi errori ha saputo incidere come meglio non si poteva, trovando il guizzo vincente che ha portato in dote a Ranieri altri tre punti preziosissimi.

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